FORMIA – Serve una mobilitazione di Formia e dell’intero sud pontino per riaprire al culto la chiesa del Cuore Immacolato di Maria andata parzialmente distrutta a causa di un violento incendio scoppiato nella notte tra Venerdì e Sabato santo. E’ stato questo, in sintesi, l’appello lanciato giovedì dall’Arcivescovo di Bologna, il Cardinale Matteo Zuppi, nella veste di presidente della Cei, la Confederazione Episcopale Italiana. Il presidente dei vescovi italiani, grazie alla mediazione dell’Arcivescovo di Gaeta, Monsignor Luigi Vari, è stato raggiunto a Roma dall’attivo parroco della chiesa del Villagio Don Bosco, don Mariano Salpinone, e, su sua richiesta, ha rivolto un monito all’intero comprensorio: quanto raccolto sinora, poco più di 50mila euro attraverso una sottoscrizione bancaria, grazie alla solidarietà e vicinanza di fedeli e non è insufficiente per soddisfare le spese più urgenti.
Sono finalizzate a verificare la staticità dei solai in corso in questi giorni, alla pulizia di ben cinque mila metri quadrati e smaltire quanto distrutto dalle fiamme accidentali. Intanto – come detto – sono stati effettuati da una ditta specializzata di Anagni, la “In.Tec”, i carotaggi ai solai e alle strutture portanti in cemento armato della chiesa. Se i risultati di laboratorio dovessero conoscere un esito positivo nelle prossime, potrebbe arrivare il nulla osta per l’utilizzo già della prossima domenica del sottostante ed accogliente auditorium in cui svolgere le cerimonie religiose (per due domeniche delocalizzate nel sempre accogliente, ma inagibile Palamendola) e anche tutte le attività aggregative e culturali dell’oratorio di via Appia Lato Napoli.
INTERVISTA video Cardinale Matteo Zuppi, presidente Cei