Formia / Pastificio Paone, incontro al Ministero del Lavoro per proroga della cassa integrazione

FORMIA – E’ arrivata ad un fase delicatissima, forse anche di svolta, la vertenza economico occupazionale riguardante il pastificio Paone di Formia. Se è finita su un binario morto la trattativa (mai decollata) della Corex di Battipaglia per l’acquisto dalla “Domenico Paone Srl” del ramo d’azienda del pastificio Paone (le due linee di produzione, marchi industriali e gestione futura degli eventuali organici), martedì 18 aprile svolgerà un incontro presso il Ministero del lavoro molto atteso dalle maestranze del sito produttivo di Penitro chiuso ormai dagli inizi dello scorso settembre. Le segreterie provinciali della Flai Cgil e della Uila Uil hanno chiesto di ottenere una proroga di almeno sei mesi della cassa integrazione ordinaria per i 29 dipendenti del pastificio formiana.

La richiesta è stata formalizzata per tentare di affrontare “al meglio” questa gravosa crisi aziendale e per consentire la conclusione, semmai un giorno ci sarà, della non facile trattativa avviata dalla società salernitana – che del pastificio di Penitro è proprietaria dell’immobile – e quella guidata dal manager italo argentino Aljeandro Octavio Quentin. E’ in corso una composizione negoziata che vede svolgere un ruolo di mediazione la Camera di Commercio di Roma a cui si è rivolta la “Domenico Paone srl”. L’esperto nominato dall’ente camerale della capitale ha avuto alcuni contatti con i dirigenti della Corex che hanno esternato la loro “delusione” in rapporto all’offerta economica prospettata dalla società del dottor Quentin in relazione alla cessione delle due linee di produzione e degli organici. Insomma le parti sarebbero lontane dal definire l’accordo economico perché ci sarebbe “un abisso” tra l’offerta di Quentin e la domanda della Corex. Al centro ci sono loro, i dipendenti del pastificio Paone la cui ultima tranche di cassa integrazione straordinaria è scaduta il 5 marzo scorso.

L’incontro al Ministero del Lavoro è stato reso possibile solo perché la Corex ha formalizzato la sua manifestazione di interesse nel tentativo di risolvere questa crisi aziendale, ma questa volontà “non deve e non può essere interpretata come una proposta contrattuale, un contratto preliminare o un contratto di opzione e, di conseguenza, non determina il sorgere in capo alla scrivente di alcun obbligo in relazione all’acquisto dell’azienda ed al proseguimento nelle eventuali trattative.” Era stato questo il tenore dell’ultima lettera che la Corex di Battipaglia, aveva inviato all’attuale patron dello stabilimento alimentare formiano, Alejandro Octavio Quentin, al suo legale, l’avvocato Luca Gratteri e, per conoscenza, al responsabile della direzione Lavoro della Regione Lazio, al Prefetto di Latina Maurizio Falco, al presidente del Consorzio Industriale del Sud Pontino Salvatore Forte, al sindaco di Formia Gianluca Taddeo, a Unindustriale e ai sindacati di categoria, Flai Cgil e Uila Uil. Questa piccata presa di posizione della Corex faceva seguito ad una lettera dell’attuale management del pastificio formiano che la prestigiosa azienda salernitana ha considerato… “Dandolo per scontato un nostro impegno e obbligo ad acquisire il pastificio”.

I rapporti tra le parti in causa non sono buoni anche per un altro contenzioso. La “Domenico Paone srl” ha impugnato in Cassazione la sentenza della Corte d’Appello che l’11 gennaio scorso aveva confermato la decisione del Tribunale di Cassino per la cessata locazione, per la durata di due anni, sottoscritta nell’autunno 2019. In più la “Domenico Paone srl” ha impugnato anche lo sfratto notificatole dalla Corex. Il Tribunale di Cassino ha discusso il ricorso mercoledì scorso riservando la decisione se accoglierlo o meno nei prossimi giorni.

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