Latina Bene Comune, in sei si dimettono dal consiglio generale

Latina Politica

LATINA – Sei membri del movimento politico “Latina Bene Comune” hanno deciso di lasciare il gruppo in modo collettivo. Tra questi figurano gli ex assessori della prima giunta Coletta, Gianmarco Porietti ed Emilio Ranieri, insieme a Michele Bisceglia, Beatrice Fois, Isabella Grassucci e Giuseppe Panico.

La decisione è stata motivata dagli ultimi eventi che si sono verificati nella scena politica italiana, come l’elezione di Elly Schlein a segretario del Partito Democratico, l’ingresso di due giovani socie Lbc come Francesca Perrone e Valeria Campagna rispettivamente nell’assemblea nazionale e nella direzione nazionale del Pd e, ultimo ma non meno importante, l’ingresso di Marta Bonafoni nella segreteria nazionale del Partito Democratico.

I cinque dimissionari hanno definito questo come “un’occasione irrinunciabile per il civismo progressista”.

La nota ufficiale

“Nei mesi recenti il mondo progressista ha vissuto un momento di grande trasformazione grazie alla sfida di rinnovamento che ha portato all’elezione di Elly Schlein a Segretaria del Partito Democratico. Prima ancora c’è stata una fase determinante di coinvolgimento e partecipazione: le primarie aperte agli elettori e alle elettrici del centrosinistra sono state una grande opportunità che ci ha permesso di contribuire al cambiamento pur non avendo la tessera di partito.

A molti spaventava questa partecipazione di persone esterne ma noi siamo sempre stati convinti che proprio nei mondi che stanno fuori ai partiti ci siano le energie per un cambiamento reale e radicale. Sono i nostri mondi: quelli del civismo – che ci hanno visti protagonisti con Latina Bene Comune – e quelli dell’associazionismo che, per noi, vuol dire NOI – Latina Coraggiosa e POP. Uno spazio che abbiamo sentito l’esigenza di creare per avere una zona franca, libera da speculazioni tattiche per discutere su varie tematiche e per cercare un confronto su temi al centro del dibattito politico attuale esaltando i valori dell’uguaglianza, del progressismo, della partecipazione, della cittadinanza attiva, dell’apertura al dialogo e, soprattutto, della valorizzazione della pluralità.

Questi mondi sono stati riconosciuti da Elly Schlein: li ha incontrati, li ha conosciuti, li ha vissuti e soprattutto li ha coinvolti fino a creare una contaminazione positiva. Con la vittoria della sua mozione, infatti, c’è stata l’elezione di due giovani socie LBC – Francesca Perrone e Valeria Campagna – rispettivamente in Assemblea Nazionale PD e in Direzione Nazionale PD. Si tratta di un grande riconoscimento del percorso politico intrapreso in questi anni da tutto il gruppo e rappresenta al tempo stesso una grande opportunità da cui ripartire. Altra notizia rilevante è l’ingresso di Marta Bonafoni, fondatrice di POP, all’interno della segreteria nazionale del PD che riteniamo un’ulteriore grandissima conquista. Il civismo progressista ha, infatti, la grande occasione che sognava: cambiare la politica, con istanze rinnovate e sostenibili, per poi cambiare il Paese. Riteniamo che perdere questa grandissima occasione sia un errore politico che non possiamo permetterci.

È il momento di scelte coraggiose e di proseguire la strada di un percorso coerente e già tracciato. Anche e soprattutto in questa fase che porta Latina a nuove elezioni. Poiché crediamo nei processi democratici e plurali sosterremo, convintamente, la candidatura a Sindaco di Damiano Coletta. Vincitore di elezioni primarie da noi fortemente volute. La vittoria di Damiano Coletta alle primarie, che oggi viene giustamente festeggiata, non sarebbe stata possibile se non ci fossimo battuti perché LBC aprisse alla coalizione progressista.

Con queste riflessioni ci dimettiamo dal Consiglio Generale di Latina Bene Comune. Senza rinnegare il valore del civismo, che in varie forme vogliamo continuare a sostenere, e senza rinnegare il grande merito che attribuiamo a LBC: aver provato ad avvicinare il Comune alle cittadine e ai cittadini, tentando di far diventare diritto di tutti ciò che invece veniva vissuto come privilegio per pochi”.