GAETA – Il provvedimento, gravissimo ed inedito, l’ha sottoscritto mercoledì sera con la firma digitale dalla lontana Miami dove si trovava in questi giorni per un’importante rassegna internazionale riservata al crocierismo. Il presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Tirreno centro settentrionale ha deciso: Lucio Pavone non è più dirigente della filiale di Gaeta dell’ex Autorità portuale del Lazio e, soprattutto, non fa parte più degli organici del network che raggruppa i tre principali porti laziali: Civitavecchia, Fiumicino e, appunto, Gaeta. Questa decisione, contenuta nel decreto presidenziale numero 98 del 29 marzo 2023 avente per oggetto “Determinazione organizzativa per la ricognizione e l’affidamento al personale dirigente degli incarichi di responsabilità delle strutture dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale“, ha creato un mix di incredulità, sbigottimento e sorpresa negli ambienti portuali di Gaeta e nella stessa amministrazione comunale.
Il presidente Musolino per adottare questo drastico ha dovuto riorganizzare, stravolgendola, gli uffici e i servizi del network arrivando ad una conclusione: erano troppi i dirigenti in servizio rispetto ai dipendenti. Sproporzionato il rapporto: un dirigente ogni 11,1 dipendenti quando la media nazionale (esclusa la sanità) è di un dirigente ogni 30 dipendenti. E così che a pagarne le conseguenze sono stati licenziati, secondo quanto prevede l’articolo 2118 del Codice Civile, oltre a Pavone (che guidava a scavalco anche la sede di Fiumicino del network), anche gli ex dirigenti Calogero Burgio, Massimo Scolamacchia e Malcom Morini. Ha destato clamore anche il licenziamento di Burgio che – come ha dichiarato la responsabile del settore Riqualificazione urbana del comune di Gaeta Stefania Della Notte – sino a martedì aveva continuato ad avere un’interlocuzione istituzionale con la Giunta del sindaco Leccese avendo la delicatissima gestione del demanio, dell’ambiente e del patrimonio, un settore, quest’ultimo, trasformato in “Demanio e lavoro portuale”.
E invece a sostituirlo è stato chiamato in causa il dottor Lelio Matteuzzi. Negli ambienti imprenditoriali ed amministrativi del comune di Gaeta era noto anche Scolamacchia che si è a lungo occupato della “security” nei tre porti dell’Autorità portuale. I licenziamenti di Musolino sono stati considerati inevitabili dal manager veneziano dopo il tentativo, non riuscito, di reimpiegare questi quattro dirigenti in esubero “utilmente”.
Musolino ha concluso un iter di revoca che durava da diversi anni a cui si sarebbe aggiunta la scure della Procura presso la Corte dei Conti. Per altri funzionari dell’Asdp presso la filiale di Gaeta sono arrivati provvedimenti di trasferimento presso la sede centrale di Molo Vespucci a Civitavecchia dove il loro coinvolgimento, a piede libero, in altre delicate inchieste dalla Procura ordinaria di Cassino e della Dda di Napoli distaccata presso gli uffici giudiziari di Santa Maria Capua Vetere.