MINTURNO – A nulla sono servite le piogge delle ultime settimane, il livello dei bacini idrici risulta essere ancora pericolosamente basso, molto inferiore ai livelli degli scorsi anni. Si prospetta una stagione estiva molto torrida, durante la quale il problema siccità diverrà assai preoccupante. Il livello d’acqua del Garigliano è sceso di circa un metro in un mese mentre il Volturno in discesa dalla sorgente molisana fino alla foce è arrivato a toccare valori inferiori agli scorsi sei anni. E’ quanto emerge dal report dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, che settimanalmente l’evolversi della situazione. E questo in un quadro nazionale sempre più preoccupanti per i rischi della siccità.
“Dati alla mano è lecito ritenere che, per almeno tre milioni e mezzo di italiani, l’acqua dal rubinetto non può più essere data per scontata. E’ la dimostrazione del clamoroso errore, che fa chi ritiene la siccità un problema prettamente agricolo, pur essendo il settore primario e la sovranità alimentare, i primi ad esserne minacciati,” commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
IL GOVERNO NOMINA UN COMMISSARIO AD HOC
Da parte sua, il Governo ha deciso di muovere i primi passi per affrontare l’emergenza siccità. Durante la prima cabina di regia sulla crisi idrica, presieduta dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni, il Governo ha deciso di lavorare su un decreto sull’emergenza siccità con la nomina di un commissario ad hoc, una cabina di regia fra i ministri interessati e semplificazioni delle procedure per gli interventi necessari. Il commissario nominato avrà poteri esecutivi e lavorerà con un tavolo tecnico per definire un Piano idrico straordinario e una campagna di sensibilizzazione sull’uso responsabile della risorsa idrica.
NEL LAZIO LO SPETTRO DELLA SICCITA’ FA PAURA
LA SITUAZIONE A LIVELLO NAZIONALE
La situazione della siccità in Italia non è transitoria ma una condizione che tende ad aggravarsi a causa dei cambiamenti climatici, come confermano i dati del 2022. Si prevede che la situazione peggiorerà nel 2023 a causa dell’aumento delle temperature. I dati riportati nel Report dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche, hanno registrato un graduale peggioramento della situazione come conseguenza di un ciclo idrico, ormai incapace di rigenerarsi. Numeri allarmanti da Nord a sud dove l’assenza di precipitazioni del 2022 dall’inverno fino all’estate unita a temperature molto elevate, ha impoverito le risorse idriche (come falde, bacini, fiumi e laghi). A nord In Lombardia, il manto nevoso, pur superiore a quello dello scorso anno, si attesta attorno al 59% della media storica; sono più che dimezzate le
riserve idriche (-52,7% sulla media del periodo), ormai ai livelli di un anno fa. Allarmante è la condizione del fiume Adda, la cui portata continua costantemente a decrescere da mesi. In Piemonte, calano quasi tutti i fiumi, aumentando il gap con i livelli di portata degli anni passati (Sesia -74%, Stura di Demonte -52%, Stura di Lanzo -34%, Toce -46%).Resta drammatica la condizione del fiume Po che, lungo tutta l’asta, registra portate al di sotto del minimo storico ed ovviamente inferiori al 2022 (a Piacenza, -23,53%). In Centro Italia in sofferenza il livello del fiume Tevere, dall’Umbria fino alla foce. Calano i livelli dei fiumi in Campania, dove – come già detto – il Garigliano è sceso di circa 1 metro in un mese e il Volturno in discesa dalla sorgente molisana fino alla foce, tocca valori inferiori agli scorsi 6 anni. Un anno nero anche per l’agricoltura e per la produzione di energia idroelettrica.
LE PREVISIONI PER IL 2023
Le previsioni per questo 2023 non sono migliori perché la temperatura globale media nel 2022 è stata circa 1,15 gradi più alta rispetto ai livelli preindustriali, e il 2023 potrebbe essere ancora più caldo. Il Servizio meteorologico nazionale del Regno Unito (Met) ha emesso un allarme, prevedendo un aumento complessivo della temperatura globale tra 1,08 e 1,32 gradi, con un valore medio di 1,2 gradi in più.