Elezioni Regione Lazio 2023, Fedele (Fdi) su Sanità: “Liste d’attesa spaventose, strutture obsolete”

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LATINA – “Non ci vuole un luminare o uno scienziato per comprendere che sulla sanità del Lazio e della Provincia di Latina c’è veramente molto da fare. Basta chiedere ai cittadini o farsi un giro negli Ospedali per capire che la situazione non è più tollerabile. Nel 2023 sapere che un cittadino dovrà aspettare due anni dalla prenotazione per effettuare un ecocolordoppler deve farci riflettere, tutti. Ma, le liste d’attesa spaventose e le strutture obsolete sono soltanto la parte più evidente di un serio problema strutturale”. Lo dichiara il candidato al consiglio regionale del Lazio per Fratelli d’Italia Vincenzo Fedele.

“Se questi sono i risultati – prosegue – qualcuno dovrebbe chiedere scusa, evitando, invece, di lanciare, senza freni, proclami da film di fantascienza. I cittadini sono stanchi della solita minestra scaldata. Bisogna parlare apertamente e senza infingimenti, con serietà: oggi, i servizi offerti non sono più adeguati ai bisogni di salute dei cittadini. Per ripartire è necessario lanciare una sfida nuova, voltare pagina e liberare tutte le energie disponibili. Vanno anche bene i grandi progetti (come ad esempio la costruzione del Policlinico del Golfo) ma non possiamo aspettare passivamente i tempi relativi alla loro realizzazione – sicuramente molto lunghi.

La grande sfida è passare da un sistema di assistenza in gran parte inefficiente e costoso che pone il cittadino come assistito passivo, a un sistema meno costoso che assicuri migliori servizi. L’attuale modello assistenzialista è obsoleto, non più risolutivo e non più sostenibile. E’ necessario cambiare questa macchina vecchia, lenta, costosa e trasformarla in uno strumento in grado di dare risposte reali ai sempre crescenti e mutevoli bisogni sociali, nonostante la scarsità di risorse. Applicare il principio di sussidiarietà non solo significa mettere il cittadino al centro delle scelte, orientando le politiche sociali nella giusta direzione, ma soprattutto liberare energie, anche economiche, trascurate, con un circolo virtuoso che vede protagonisti il settore pubblico, quello privato e il non-profit.

Bisogna potenziare le case e gli ospedali di comunità affinché si decentri l’accesso al pronto soccorso. È necessario promuovere la sinergia tra medici di base e sistema ospedaliero del territorio e creare un’autorità Garante della Salute, indipendente a livello amministrativo, con poteri ispettivi e di segnalazione alle autorità competenti, a cui ogni cittadino possa rivolgersi per carenze di qualità o mancato accesso ai servizi. Gli enti locali e le istituzioni, a loro volta, dovranno indirizzare i loro sforzi con la prevenzione e la promozione degli stili di vita sani, perché va definitivamente superata la “cultura” della “riduzione del danno”, attraverso la prevenzione dei comportamenti a rischio.

Lo dico con forza, occorre mandare in pensione chi ha fallito e chi ha avuto l’opportunità di risolvere i problemi e non l’ha saputo fare. È giunta l’ora di un nuovo tempo e di nuove idee per affrontare le sfide del presente e soprattutto del prossimo futuro. Nella spesa pubblica bisogna decidere quali sono le priorità e, per quanto mi riguarda, la saluta dei cittadini va al primo posto”.