Elezioni Regione Lazio 2023 / Superbonus regionale, Agresti (M5S): “Una proposta chiara”

Latina Politica Regione Lazio

LATINA – “Ho sempre creduto nel Superbonus, nella sua solidità come strumento di politica economica, sia di investimento che sociale. Il governo Conte 2 lo ha individuato quale strumento di rilancio, ed ha pienamente vinto la scommessa dal momento che l’impatto di traino del settore edilizio ha inciso nel 2021 per il 15% sulla crescita complessiva, nonostante il settore delle costruzioni pesi per il 5% sul totale del pil italiano. E nel 2022 l’effetto potrebbe essersi addirittura tripplicato. (Fonte: Rapporto CNDCEC e FNC). Oggi, nel programma della coalizione che sostiene Donatella Bianchi, c’è, per la prima volta in Italia, la proposta del #Superbonusregionale”. Lo dichiara il candidato al consiglio regionale per il Movimento 5 Stelle, Osvaldo Agresti.

“Nel Lazio, infatti – prosegue – il 3,5% degli edifici è oggetto di lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico a valere sul superbonus. E’ uno straordinario secondo posto raggiunto a fine ottobre 2022 grazie agli 1,5 mld ammessi in detrazione nel 2021 ed ai 3,6 mld dei primi 10 mesi del 2022 (contestualmente in Italia sono stati aperti 326.800 cantieri ed attivati 55 miliardi di investimenti, pari a 60,5 miliardi di detrazioni) (fonte: Cresme)

Il patrimonio edilizio è da sempre, per il ceto medio, un punto di riferimento sicuro dove investire i propri risparmi. Il governo Meloni, si tratta di un film già visto, è terrorizzato dalla direttiva europea sull’efficientamento energetico e non è interessato a venire incontro ai proprietari delle abitazioni né al programma europeo “Fit for 55” che prevede la riduzione delle emissioni nocive del 55% entro il 2030. Per loro il cambiamento climatico è uno slogan. Si muovono in base ai sondaggi, non per realizzare un programma elettorale.

La Meloni denigra il superbonus, parla di un buco generato dalla misura di 38 miliardi nel bilancio dello stato e preferisce invece destinare i soldi pubblici agli armamenti.

Noi invece pensiamo allo straordinario effetto propulsivo sul gettito fiscale che, al netto della spesa in bonus edilizi (cioè effettuata anche senza il superbonus 110%), ha generato maggiori entrate stimate pari a 43,3 centesimi di euro per ogni euro erogato dallo Stato. Per questo, per costringere questo governo a fare per l’ennesima volta retromarcia, abbiamo presentato in Senato specifici emendamenti a valere sul decreto “Milleproroghe”, nella speranza, almeno, sia concessa una piccola proroga per i lavori edili.

Con l’introduzione del primo Superbonus regionale italiano nessun proprietario vedrà svalutare il proprio immobile, nessuna casa uscirà fuori mercato. E contemporaneamente si porrà un freno al consumo indiscriminato dei preziosissimi suoli laziali. La nostra è una proposta chiara.

Per prima cosa la Regione dovrà lavorare in tandem con il governo nazionale per favorire la circolazione dei crediti fiscali e la smobilitazione del credito bancario in favore dei costruttori che non riescono a vedersi liquidate le competenze dovute dallo stato. Sono tante le imprese che altrimenti fallirebbero. Se toccherà a noi governare la Regione Lazio, La direttiva europea ”Case green” diventerà un’occasione per modernizzare gli immobili che sono finora rimasti fuori per ragioni burocratiche e ciò sarà possibile proprio grazie ai fondi comunitari”.