Gaeta / Ex-piazzale della stazione, per gli indagati spuntano le intercettazioni telefoniche

Cronaca Gaeta

GAETA – Non solo documenti ma anche la trascrizione di tante telefonate effettuate dopo il 12 novembre 2021, cioè quando il Gip del Tribunale di Cassino Alessandra Casinelli, su richiesta della Procura, dispose il sequestro del piazzale dell’ex stazione ferroviaria e rigettò l’istanza di sequestro i fascicoli edilizi riguardante la stessa ex scalo ferroviario ed il progetto di finanza per la realizzazione di un parcheggio nell’area dello stesso parcheggio. E’ quanto hanno trovato in questi i legali difensori delle tredici persone che i sostituti Procuratori Chiara D’Orefice e Alfredo Mattei hanno indagato a vario titolo per turbativa d’asta, abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva in ordine alla discussa vendita da parte del Consorzio Industriale ad un privato dell’appetibile piazzale dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta.

Nel mirino degli inquirenti sono finiti i telefoni dell’ex sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano e del presidente del Consorzio Industriale del Sud Pontino Salvatore Forte. La Procura di Cassino ha deciso di gettare l’amo – cosi si dice in gergo investigativo – dopo che l’affaire riguardante la vendita del piazzale alla società “Immobiliare Cavour” era diventato di dominio pubblico con il sequestro della stessa strategica area su disposizione del Gip Casinelli ed in concomitante della drammatica conferenza stampa con cui Mitrano di buon mattino rivelò di essere indagato con la Giunta in carica nell’estate 2019. E a disposizione della difesa ci sono molte trascrizioni delle telefonate intercorse dopo i sigilli apposti al piazzale dell’ex stazione da una parte tra l’ex sindaco di Gaeta Mitrano e l’allora suo “vice” ed assessore ai Lavori Pubblici Angelo Magliozzi – entrambi indagati per abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva – e dall’altra dal presidente del Consind Forte ed il suo ex direttore tecnico Giampaolo Scalesse che della vendita dell’area, prima alla signora Fabrizia Conte e poi alla società “Immobiliare Cavour” controllata dal marito Edoardo Pansini, era stato nominato come Rup, responsabile unico del procedimento.

Il neo Guardiasigilli Nordio intende abolire le intercettazioni telefoniche per alcuni reati ‘amministrativi” ma un fatto ora è certo: quando il Gip Casinelli fece sequestrare il piazzale dell’ex stazione gli indagati erano dieci. Con la conclusione delle indagini preliminari notificate due settimane fa dalla stessa Guardia di Finanza gli indagati sono saliti a tredici con l’aggiunta – ironia della sorte – dei nomi dell’ex direttore tecnico (ora in pensione) Scalesse, la signora Fabrizia Conte ed il marito Eduardo Pansini. Le intercettazioni telefoniche hanno contribuito a chiarire qualche dubbio ai pm inquirenti? Probabilmente ma il collegio difensivo fa sapere il suo orientamento: non utilizzerà il termine dei venti giorni previsto dall’articolo 415 bis del codice di procedurale per presentare memorie di parte, chiedere di far sentire a verbale i rispettivi assistiti dai pm titolari del fascicolo e, tantomeno, di avanzare consulenze di parte o sollecitare lo svolgimento di riti alternativi. Niente di niente.

La difesa delle tredici persone sott’inchiesta per la vendita del piazzale dell’ex stagione pensa che a scoprire le sue carte sia ora la Procura di Cassino e la prima occasione utile potrebbe essere la probabile richiesta di rinvio a giudizio al Gup del Tribunale di piazza Labriola. E in quella circostanza potrebbe esserci la prima replica alla pubblica accusa relativamente all’inutlizzabilità delle intercettazioni telefoniche per il secondo capo d’imputazione per il quale sono indagati per concorso in abuso d’ufficio l’ex sindaco Mitrano (e ora candidato alle regionali del 12 e 13 febbraio per Forza Italia) gli assessori (Angelo Magliozzi, Linda Morini, Lucia Maltempo, Felice D’Argenzio) in carica il 2 agosto 2019 e la dirigente del Settore Riqualificazione urbana del Comune Stefania Della Notte. Sono indagati – come detto – di concorso in abuso d’ufficio per aver approvato con delibera di Giunta numero 171 una variante al Prg del comune di Gaeta con cui l’ex piazzale della stazione si trasformava da zona “S” (servizi scolastici e ferroviari) a zona “P”: parcheggi.

La Procura di Cassino ipotizza un aumento della capacità edificatoria per la superfice di terreno ricadente in zona B1 ed identificata nel catasto nella particella 1379. La società “Immobiliare Cavour” avrebbe ottenuto un ingiusto vantaggio patrimoniale con “un considerevole aumento del valore commerciale dell’area…? Macchè – aggiungono gli avvocati difensori – con una questa variante il privato acquirente subiva addirittura una decurtazione delle volumetrie.

L’inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche potrebbe essere invocata anche per la terza ed ultima ipotesi accusatoria: lottizzazione abusiva in corso. Sono stati coinvolti i vertici di tre anni fa del Consorzio Industriale del sud Pontino (il presidente Forte, i componenti del Cda Vincenzo Zottola e Antimo Merenna e, appunto, il direttore Scalesse)e la Giunta Mitrano dell’agosto 2019 perché, dopo un presunto ed illegittimo frazionamento di alcuni parti adiacenti all’area venduta con la formazione di sette nuove particelle, sono incappati nel reato previsto dalla violazione del Dpr 380/01. Avrebbe aumentato, senza alcun piano attuativo, la capacità edificatoria del lotto già qualificato in zona B1 (di cui alla particella 3179) trasformato da zona “Servizi scolastici” a quella più commerciale zona “P”. Su questa ipotesi di reato non sono d’accordo i legali dei rappresentanti del consorzio, dell’ex sindaco Mitrano e dei suoi ex assessori: la lottizzazione edilizia se si consuma come reato dovrebbe avere un conseguente beneficiario e nel capo d’imputazione della Procura non ci sono né Pansini e tantomeno la moglie Fabrizia.

Le intercettazioni telefoniche a disposizione ora degli avvocati potrebbero invece determinanti per il futuro sviluppo processuale del primo atto d’accusa, la turbativa d’asta. I legali dei vertici del Consorzio Industriale contestano soprattutto l’entità di questo reato ipotizzato. Se il prezzo della vendita del parcheggio con alcune pertinenze era stato deciso da una perizia giurata, la turbata libertà non si può prefigurare in rapporto all’asta pubblicata dal Consorzio industriale il 29 giugno 2018 nel momento in cui c’è stata una sola offerta, prima nel luglio 2018 da parte della signora Conte e poi il 7 settembre 2018 (e quindi in una data successiva alla scadenza della presentazione delle offerte fissata al 13 luglio dello stesso anno) quando ha costituito con il marito Edoardo Pansini la società “Immobiliare Cavour”.

La Procura di Cassino accusa il Consorzio industriale di aver dato “una limitata pubblicità all’atto di alienazione” in violazione alle direttive impartite dall’Autorità nazionale anti corruzione secondo le quali la licitazione pubblica andava pubblicizzata sulla pagina web del sito del Cosind e “su almeno due quotidiani a maggiore diffusione locale”. Secondo i legali difensori questa versione dei fatti non sarebbe corretta dal momento che il bando è stato pubblicato “a lungo” sul sito web del Consorzio industriale e, dunque, a “disposizione di tutti”.

Un fatto è certo: la “Immobiliare Cavour” si aggiudicò la gara con un’offerta di 409mila euro, soltanto mille euro in rispetto alla già economica base d’asta del Consorzio industriale.