Latina / Incarichi in Tribunale, sindacati sul piede di guerra per la difesa del “principio di rotazione”

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LATINA – Pronti anche ad incrociare le braccia e a scendere in strada qualora non dovessero arrivare le risposte sperate. Nelle cancellerie del Tribunale di Latina ci sono da anni troppe posizioni dirigenziali cristallizzate, quasi intoccabili. E’ il pressante monito che le segreterie provinciali della Funzione Pubblica della Cgil e della Cisl per conto dei lavoratori in servizio nelle cancellerie penali e civili e negli uffici amministrativi del Tribunale di Latina hanno rivolo alla presidente Caterina Chiaravallotti. Le due organizzazioni sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione per ufficializzare lo svolgimento di un’attesa assemblea che, in programma lunedì 16 gennaio, dalle 11 alle 13, chiederà l’intervento della dottoressa Chiaravalloti chiamata ad individuare i criteri, che per il sindacato dovranno essere “obiettivi ed imparziali” che, nel rispetto della normativa anti corruzione, dovranno prevedere la rotazione dei direttori tra le cancellerie e gli uffici del Tribunale e anche degli incarichi extra lavorativi nella materia elettorale, degli inventari fallimentari e della volontà giurisdizione.

Per la Funzione Pubblica della Cgil e della Cisl la prevenzione dei fenomeni corruttivi, in qualsiasi ufficio pubblico, non consente situazioni di pietrificazoione nelel posizioni apicali e strategiche e lo stesso Tribunale dovrebbe evitare il rischoio di accumulazione degli incarichi a capo di pochi dipendenti in posizioni di potere”.

“Una Pubblica amministrazione che abbia a cuore i principi costituzionali della legalità ed imparzialità deve prestare – scrivono nella lettera i segretari Vittorio Simeone e Alberto Pansera – la massima attenzione ad evitare fenomeni d’incrostazione in posizioni di potere”. Da qui la richiesta della Cgil e della Cisl alla presidente Chiaravaloti di predisporre, in nome e per conto dei lavoratori, un piano periodico (della durata massima di tre anni) di rotazione delle figure amministrative apicali (direttori) in servizio presso il Tribunale di Latina”.

La ragione viene più sottolineata nella lettera aperta:” La rotazione costituisce un principio rilevante che previene il rischio di sedimentazione in posizioni di potere e, pertanto, previene il rischio di abusi. Lo stesso conferimento degli incarichi in materia elettorale dovrebbe essere effettuata “consentendo a tutti i dipendenti di poter concorrere ad essi in posizione di parità, attraverso l’emanazione d’interpello preventivo e la equa rotazione dei beneficiari. La segreteria provinciale della Funzione Pubblica della Cgil e della Cisl spiega anche la ragione di aver voluto informare la stampa per questa significativa presa di posizione: “Le funzioni pubbliche dovrebbero essere l’indicatore di civiltà di un paese e, pertanto, devono vedere tutta la collettività territoriale partecipe nella individuazione delle misure necessarie a garantire la migliore tutela”.

Della convocazione dell’assemblea di lunedì sono stati informati, tra gli altri, il neo Ministro di Giustizia Nordio, il suo capo di gabinetto, il direttore del personale, il responsabile dell’anti corruzione ed il presidente della Corte d’Appello di Roma La Cgil e la Cisl hanno colto l’occasione per fare il punto sugli attuali livelli occupazionali venutisi a creare nel palazzo di giustizia di piazza Buozzi. Soprattutto dopo che negli ultimi mesi hanno preso servizio oltre 60 unita’ lavorative, tra addetti U.P.P. e funzionari tecnico amministrativi, grazie ai fondi che il Pnrr prevede per il capitale umano del Ministero della Giustizia.

Il sindacato ha intanto avviato un’ azione preliminare finalizzata a garantire un impiego stabile di queste professionalità. L’Europa chiede di abbattere i tempi lunghi della durata dei procedimenti in materia penale e civile oltre che di adottare le necessarie riforme normative ed organizzative e – secondo Simeone e Pansera – ” l’intero sistema giudiziario nelle sue componenti (politica, magistratura, avvocatura e personale amministrativo) è chiamato ad uno sforzo significativo. Occorre perseguire i giusti equilibri organizzativi – concludono i due sindacalisti – per consentire che l’aumento di produttività non esponga al rischio ingolfamento la macchina giudiziaria”.