Gaeta / Scuola primaria “Don Bosco”: riparte l’anno con l’orario prolungato disposto dal Tar

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GAETA – La ripresa dell’anno scolastico a Gaeta, dopo le vacanze Natalizie, è stata caratterizzata, a decorrere sabato 9 gennaio, dall’applicazione di una rivoluzionaria ordinanza del Tar del Lazio – sezione di Latina che prima delle feste di fine anno aveva obbligato l‘istituto comprensivo “Principe Amedeo” di Gaeta alla riattivazione dell’orario prolungato, di 40 ore settimanali, per la classe seconda B della scuola primaria “Don Bosco” in località Calegna.

A disporre la corretta esecuzione del provvedimento dei giudizi amministrativi è stata la neo dirigente scolastica, la professoressa Carla Cantelli, che ha dovuto, con qualche mese di ritardo, accettare le ragioni di nove genitori che lo scorso settembre non avevano accolto favorevolmente, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, la comunicazione della nuovo dirigente scolastica della “Principe Amedeo”. Dal 9 gennaio i bambini frequentanti la seconda B della “Don Bosco” possono entrare la mattina a scuola alle 8 ed uscire alle 16. Tutti i giorni, dal lunedì al venerdì. La dirigente scolastica naturalmente ha concesso il via libera al tempo prolungato per questa classe di scuola elementare dopo che il comune, in data 5 gennaio, ha dovuto adeguarsi per fornire il servizio della refezione scolastica.

La professoressa Carla Cantelli, dopo una segnalazione orale datata il 24 agosto, aveva provveduto – come si ricorderà – ad informare il 29 dello stesso mese l’ufficio scolastico provinciale ed il 5 settembre in una lettera ai legali di fiducia mandava su tutte le furie i genitori dei bambini prossimi a frequentare la seconda elementare del plesso “Don Bosco”: niente orario prolungato di pomeriggio e, dunque, niente mensa perché non ci sarebbero i necessari docenti. E invece i legali dei genitori, la gran parte lavoratori, gli avvocati Daniele Lancia e Giuseppe Di Principe, dimostrarono esattamente il contrario: l’organico docenti per l’anno scolastico 2022-2023 sarebbe stato identico all’ultimo scolastico quando l’allora classe I B aveva regolarmente effettuato l’orario prolungato anche di pomeriggio. Sulla scorta di questa ricostruzione il Tar ha annullato il contenuto del diniego scritto della preside del 5 settembre e, accogliendo la domanda di tutela cautelare dei genitori, ha motivato lo svolgimento dell’orario prolungato. Innanzitutto perché ai genitori non erano state garantite “un’adeguata informazione e la necessaria istruttoria”.

Ai bambini – e l’ha evidenziato il Tar – devono essere garantite la continuità didattica e forme di socializzazione anche di pomeriggio. In più gli stessi alunni, nonostante l’età, possono contribuire ad ottenere un risparmio energetico con la chiusura di sabato della loro scuola. Mica poco….sul piano educativo e culturale.