Terracina / “Free Beach”: niente autorizzazione a procedere in Parlamento europeo per Procaccini

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TERRACINA – Non ci sono i presupposti per chiedere al Parlamento europeo l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex sindaco di Terracina Nicola Procaccini per utilizzare nel processo le intercettazioni telefoniche registrate dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”. Lo ha disposto il Gip del Tribunale di Latina Giorgia Castiota che, sciogliendo la riserva dopo l’udienza celebrata il 9 agosto scorso, ha rigettato la richiesta formulata dal procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e dai sostituti procuratori Valentina Giammaria e Giuseppe Bontempo, gli stessi magistrati titolari dell’inchiesta che travolse l’amministrazione comunale di Terracina con l’arresto del sindaco Roberta Tintari, di amministratori e imprenditori portando al commissariamento dell’ente.

Il provvedimento del Gip Castriota di fatto ridimensiona notevolmente il coinvolgimento del parlamentare europeo di Fratelli d’Italia relativamente a due capi d’imputazione – turbata libertà di scelta del contraente e induzione indebita a dare o promettere utilità – per i quali aveva ricevuto un’informazione di garanzia. Il Gip Castriota precisa ora che le intercettazioni riguardanti Procaccini furono del “tutto occasionali”. Ad essere monitorato non fu l’ex sindaco di Terracina “ma soggetti terzi che occasionalmente” entrarono in contatto con lui. La vicenda, ridimensionata dallo stesso Riesame, riguardò l’assegnazione nell’estate 2019 del servizio collettivo di assistenza e salvataggio delle spiagge terracinesi alla cooperativa “Mare e Monti 2018”. Per il conferimento di questo incarico sono indagati l’amministratore di diritto della coop, Mario Avelli, gli amministratori di fatto Mauro Masci e Fabio Minuutillo, l’ex sindaco Tintari, gli ex assessori comunali Gianni Percoco e Danilo Zomparelli e l’ex dirigente del setto demanio Corrado Costantino.

Neanche per il secondo capo d’imputazione – secondo il Gip – sono emersi elementi sufficienti per poter investire il parlamamento europeo. Era quello, risalente al dicembre 2019 quando Procaccini, ormai ex sindaco di Terracina, avrebbe esercitato pressioni nei confronti di Graziella Falovo, la funzionaria dell’ufficio commercio del Comune che, secondo la Procura – era stata invitata da Procaccini “con tono autoritario, tanto da farla scoppiare a piangere”, a rilasciare la licenza ad una società di romana, la Oasi Sea Park, per la conduzione di un luna park nel porto cittadino senza averne i titoli.

Procaccini, difeso dagli avvocati Giulio Mastrobattista e dal padre Massimo, solo nei giorni scorsi aveva chiesto di essere di nuovo interrogato dai pm inquirenti per ribadire alla sua totale estraneità ai fatti contestati. Ora a confermarlo è lo stesso Gip Castriota.

Giovedì intanto un altro ex amministratore del comune di Terrracina è comparso davanti il Tribunale di Terracina con un poco pronosticato colpo di scena. Lex assessore al’urbanistica Pierpaolo Marcuzzi era il principale imputato nel processo “Pro Infantia” e, quando era attesa la sentenza, è arrivato il colpo di scena: il processo non andava fatto con il rito immediato – secondo il suo legale, l’avvocato Giiulio Mastrobattista – davanti il collegio penale. Sarà investito il giudice monocratico del Tribunale di Latina Romano nel processo che inizierà di nuovo il 23 gennaio 2023.