Regione Lazio / Presidenza regionale, Nicola Procaccini offre la sua disponibilità alla candidatura

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REGIONE LAZIO – Nicola Procaccini è pronto. E’ pronto a dire sì al neo presidente del consiglio dei Ministri Giorgia Meloni per guidare nei prossimi cinque anni la seconda regione italiana, il Lazio. L’ex sindaco di Terracina e attuale parlamentare europeo di Fratelli d’Italia (di cui è responsabile nazionale del dipartimento “Energia”) ha fatto capire di essere pronto a lasciare con un anno e mezzo di anticipo il suo scranno nell’assemblea di Bruxelles qualora la “chiamata alle armi” arrivasse da una sua datata “amica di tante battaglie”, Giorgia Meloni. Si parlava di caro bolletta nella puntata di lunedì mattina di Agorà su Rai Tre e l’ex sindaco di Terracina, che è anche un giornalista professionista , sapeva e aveva messo nel conto che la conduttrice Monica Giandotti avrebbe potuto fargli qualche domanda “fuori busta”. E non è tardava ad arrivare sulla querelle della scelta da parte del centro destra del candidato alla presidenza della Regione Lazio.

La risposta di Nicola Procaccini è stata democristianamente impeccabile: “Ho fatto il Sindaco per tanti anni e so quanto è complesso e bello prendersi carico di una comunità così direttamente. E’ chiaro che non mi sottrarrei se me lo chiedesse il Presidente Meloni. Però mi sto occupando di ambiente ed energia ed in particolare al parlamento europeo ed è chiaramente una cosa che mi assorbe tanto. Dopodiché…”.

Nicola Procaccini è un uomo di partito e lo è dal 2012 quando fu tra i primi ad aderire a Fratelli d’Italia nonostante la prima partecipazione del partito della Meloni (di cui Procaccini è stato portavoce quando venne chiamata da Silvio Berloni a guidare il Ministero della Gioventù) alle elezioni politiche del dell’anno successivo non fu esaltante, poco più del 4%. L’ex sindaco Procaccini sa che la candidatura alla presidenza del Lazio spetta a Fdi. Non tanto per i numeri “pesanti” conquistati sul territorio regionale e all’interno del raccordo anulare il 25 settembre scorso quanto perché Forza Italia quasi due mesi fa ha chiesto ed ottenuto la presidenza della Regione Sicilia con l’ex Senatore Renato Schifani mentre la Lega da opzionato il bis di Attilio Fontana alla Regione Lombardia

La scelta del Partito Democratico di puntare (anche senza l’apporto del Movimento Cinque Stelle) sull’attuale assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato aveva rappresentato un campanello d’allarme a “decidere e a farlo subito”. Il nome è arrivato da parte del neo sottosegretario ai Beni culturali Vittorio Sgarbi e del Ministro degli Esteri Antonio Tajani . Si tratta di un personaggio importante nella geografia interna a Fdi. Fabio Rampelli è uno dei fondatori del partito della Giorgia Meloni per il quale è stato a lungo vice presidente della Camera. Rampelli incide molto nelle gerarchie romane politiche di Fdi ma il “quid” di Procaccini è rappresentato essenzialmente, oltre che dalla sua riconosciuta capacità amministrativa, dalla capacità di rappresentare i territori. E grazie a questa qualità ha conquistato flotte di voti alle elezioni europee del 2019 e, nel contempo, ha contribuito ad organizzare il partito localmente. L’ha fatto in provincia di Latina con il coordinatore pontino e riconfermato Senatore Nicola Calandrini e con il vice responsabile regionale Enrico Tiero. Il compito in quella di Frosinone è stato reso possibile in tandem con il riconfermato parlamentare Massimo Ruspandini con la conquista e la riconferma – il caso ultimo riguarda il comune capuologo – di diverse amministrazioni comunali di non secondaria importanza.