Gaeta / Varo delle Commissioni consiliari: proseguono in gran segreto le trattative

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GAETA – Quella che sta per iniziare potrebbe essere determinante per il varo o meno delle quattro commissioni consiliari permanenti al comune di Gaeta. Dopo due pronunciamenti della Prefettura di Latina prima e del Ministero degli Interni poi, la maggioranza che sostiene il sindaco Cristian Leccese avrebbe rotto gli indugi esprimendo l’orientamento di nominare le commissioni proponendo la seguente rappresentanza numerica: tre esponenti per la maggioranza rinnovata in occasione del voto amministrativo del 12 giugno e due per le opposizioni – perché tali sono – di centro sinistra. L’accordo sarebbe stato raggiunto se non di traverso non ci fosse la posizione, definita ortodossa, dell’ex sindaco di Gaeta Silvio D’Amante che, in qualità di capogruppo della lista “Insieme con Silvio D’Amante sindaco”, ha fatto sapere a più riprese di essere interessato a far parte di tutte le commissioni per via di quei due principi, la rappresentatività e la proporzionalità, suggeriti dalla Prefettura e dal Ministero degli Interni per dar vita alle nuove commissioni consiliari.

In sintesi, secondo questa teoria tutte le forze politiche e civiche presenti nel consiglio comunale dovrebbe essere rappresentate nei quattro organismi di derivazione consiliare. Sono complessivamente ben 11. Il voto elettorale a giugno ha provocato una frammentazione numerica prevista dalle otto liste che hanno fatto parte della coalizione vincitrice delle amministrative. Si sono aggiunte le tre delle minoranze: il Pd, Gaeta comunità di valore e, appunto, “Insieme con Silvio D’Amante sindaco”. Il presidente del consiglio Davide Speringo e lo stesso sindaco Leccese sono sempre stati favorevoli a trasferire le competenze delle commissione consiliari alla conferenza dei capigruppo ma, alla vigilia della campagna elettorale regionale, la maggioranza non vuole correre inutili rischi di natura politica per non compromettere localmente la sfida dell’ex sindaco Cosimino Mitrano.

Nei giorni scorsi un autorevole rappresentante della maggioranza (la consigliera comunale Gianna Conte?) ha effettuato una telefonata al capogruppo del Pd Emiliano Scinicariello che chiedergli un intervento “esplorativo” nei confronti dell’irriducibile ex sindaco Silvio D’Amante. Scinicariello, interpellato, ha confermato l’arrivo di questa telefonta (che ci sarebbe stata la scorsa settimana dopo l’ultimo consiglio comunale) esprimendo l’orientamento suo e della sua candidata a sindaco, Sabina Mitrano: “Se dipendesse da noi avremmo accettato l’invito a chiudere l’accordo per il rinnovo delle commissioni con tre rappresentanti della maggioranza e due delle minoranze. Non vorrei che qualcuno ci chiamasse in causa e ci responsabilizzasse per la mancata nomina delle commissioni consiliari”.

Sul piano politico il Pd e Gaeta comunità di valore non vogliono passare in una sola notte dalla ragione al torto. Scinicariello ha confermato di aver iniziato un’azione di persuasione nei confronti dell’ex sindaco D’Amante che, da parte sua, sa di non poter fare marcia indietro sul piano politico e aver ottenuto quanto chiedeva: la partecipazione in tutte e quattro le commissioni. La proposta del capogruppo del Pd sarebbe la seguente : gli otto posti spettanti alle minoranze verrebbero divisi due a Scinicariello, altrettanti a D’Amante (che dovrebbe rinunciare a far parte di una sua commissione consiliare permanente dopo aver ottenuto la presidenza della commissione “Controllo e garanzia”) mentre la professoressa Sabina Mitrano si accontenterebbe di sole due rappresentanze.

Il capogruppo Siniscariello ha confermato come questa intesa sarebbe stata avallata al termine di un incontro tra le delegazioni del Pd e di Gaeta comunità di valore: “E’ la soluzione ottimale che ci resta da percorrere. Non ne vedo altre. Ciascuno poi – con chiaro riferimento a D’Amante e alla parte sinistra del Pd e a Demos che lo sostengono dalla campagna elettorale- si assumerebbe le dovute responsabilità in caso di rifiuto”. Emiliano Scinicariello ha fretta dunque. Avrebbe avuto mandato di garantire una risposta alla maggioranza in settimana. Silvio D’Amante l’ha sempre detto: un dibattito su questo argomento, se deve essere promosso, deve “avvenire alla luce del sole, in consiglio comunale”. E l’obiettivo è chiaro: dovrà essere la maggioranza (con le sue molteplici rivendicazioni interne) a “dirci cosa intende fare”.

Nessun inciucio, dunque, ma dovrà essere la coalizione del sindaco Leccese ad uscire allo scoperto e a definire in una rosa vastissima i tre nomi che dovranno essere eletti nelle due commissioni consiliari più importanti: quella tecnica che raggruppa l’Urbanistica e i Lavori Pubblici e quella al Bilancio. Insomma, a meno di imprevedibili colpi di scena, l’ortodossia di D’Amante dovrebbe far fallire questo accordo per il quale Scinicariello, “per il buon nome delle minoranze”, ha esperito un tentativo.

Al capogruppo del Pd sono sorti, intanto, “diversi dubbi” relativamente ai lavori di riqualificazione – terzo stralcio – del quartiere Serapo-Fontania. La Giunta Comunale lo scorso 9 settembre con una delibera, poi ratificata dal consiglio comunale, aveva proceduto all’aggiornamento del programma triennale delle Opere Pubbliche 2022-2024 e alla contestuale variazione d’urgenza al bilancio di previsione 2022/2024 per l’intervento relativo al terzo stralcio dei lavori di riqualificazione economico-turistica del quartiere Serapo-Fontania. “Da cittadino, oltre che da amministratore, sono ben lieto di sapere che il Comune di Gaeta ha aderito ad un bando pubblico dell’Astral. Il sindaco Leccese e l’assessore Simone Petruccelli non hanno mancato di esultare a mezzo stampa per il completamento del restyling di un’arteria importante della viabilità cittadina ma sarei loro grato se potessero rappresentarmi se siano state superate o meno, e in che modo, le difficoltà legate alla particolare criticità della zona dal punto di vista franoso. L’area, anche quella stradale oggetto dei lavori, risulta sottoposta a tutela dall’Autorità di Bacino per pericolo di frana e in particolare “Aree a Pericolo A” (art. 6 co. 2 e art. 16 norme P.A.I.) del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) Bacini Regionali del Lazio”.

Sostanzialmente, quelle indicate come “aree a pericolo A” dall’articolo 6 del P.A.I. sono per definizione “aree a pericolo di frana molto elevato, sono indicate nella Tavola 2 di Piano e si riferiscono alle porzioni di territorio che risultano essere interessate da frane caratterizzate da elevati volumi e/o movimento da “estremamente rapido” a “rapido”. In queste aree non sono consentite, ai sensi dell’articolo 16 dello stesso P.A.I., alcune lavorazioni quali, ad esempio, gli invasi d’acqua, gli scavi, i riporti e i movimenti di terra e tutte le attività che possono aumentare il livello di pericolo; ogni forma di nuova edificazione; la realizzazione di collettori fognari, condotte d’acquedotto, gasdotti o oleodotti; le operazioni di decespugliamento ed estirpazione su gruppi di vegetazione matura o in corso di ricostituzione, se costituita da specie di interesse forestale; in ogni caso devono essere sempre salvaguardate dal taglio le piante isolate facenti parte di specie forestali.

“Non è certamente un caso che i lavori di riqualificazione di Via Fontania, approvati circa 10 anni fa, siano stati realizzati – osserva Scinicariello – solo in parte, proprio a causa di un simile vincolo. Un primo stralcio nel tratto che va da Serapo all’altezza della spiaggia di Fontania, poi un secondo stralcio nell’ultimo tratto prima dell’incrocio con la Flacca: ma non fu eseguito lo stralcio del tratto di strada nel mezzo, proprio per problemi legati a questo vincolo. E non è certamente un caso che il Consiglio Comunale, con la Delibera numero 21 del 29 aprile 2022, abbia approvato la messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, tra cui anche Via Fontania, per un importo considerevole, pari tre milioni e 290 mila, i cui lavori non risultano eseguiti”.

Tutti questi motivi, in assenza di un chiarimento, “contraddicono con quanto comunicato testualmente e trionfalmente dall’Assessore Petruccelli, secondo il quale – menziona Scinicarello – “Il restyling di via Fontania è stato già dichiarato ammissibile al finanziamento da parte di Astral s.p.a. a riprova dell’ottima progettualità presentata”. E contraddizono anche con le affermazioni, sempre testuali, del Sindaco Leccese, secondo il quale “Appare, dunque necessario e opportuno concludere l’intervento programmato da tempo che ha visto realizzare i primi due stralci, considerando che via Fontania costituisce un’arteria importante di collegamento tra centro e viabilità regionale”.

Facendo ricorso all’autoironia anche il capogruppo del Pd Scinicariello esulta ma chiede al sindaco di Gaeta e all’assessore ai Lavori Pubblici Petruccelli… “se e come sia possibile dare corso ai lavori di riqualificazione in presenza di un divieto assoluto” e “se l’Astral sia al corrente che l’esecuzione di tali interventi sono al momento pregiudicati dalla mancata messa in sicurezza dell’area”.