Formia / Porto “Marina di Castellone”: indagini per danno erariale, parla l’ex-sindaco Bartolomeo

Cronaca Formia

FORMIA – I tre dirigenti che si sono alternati nel corso degli anni alla guida del settore urbanistica del comune di Formia, Sisto Astarita, Stefania Della Notte (attualmente uno dei principali responsabili di settore del comune di Gaeta) e Roberto Guratti ed il funzionario dello settore urbanistico del comune di Formia, Filippo Gionta e indagati per danno erariale per la mancata realizzazione del porto turistico, tramite i loro avvocati, devono decidere ora come impostare la loro strategia difensiva.

Hanno avuto dai pm della Procura regionale presso la Corte dei Conti cinquanta giorni di tempo – e non 20 – per approntare la rispettiva linea difensiva attraverso la richiesta di interrogatorio o l’invio di una memoria difensiva scritta. Ma è certo che Della Notte, Guratti, Astarita e Gionta possano avvalersi della facoltà che gli offre il codice di procedurale penale. Lo stanno decidendo con i rispettivi legali, molti dei quali, visto il periodo feriale, non sono in sede. Resta il fatto che le indagini della guardia di Finanza, come anticipato nei giorni scorsi dal nostro portale, si erano concluse con la propensione a chiedere il processo per i quattro indagati per danno erariale ipotizzato ai danni del bilancio comunale per un importo che sfiora i tre milioni e 600mila eruro.

Gli indagati, secondo le accuse, non avrebbero – lo ricordiamo –  svolto regolarmente e coerentemente ai richiesti canoni di efficienza ed efficacia i doveri di servizio, con la conseguenza che il Comune di Formia avrebbe perso importanti finanziamenti, nonché probabili entrate, corrispondenti al mancato introito dei canoni, che sarebbero potuti derivare dalla realizzazione dell’opera pubblica e dalle annesse strutture per le attività ricreative e commerciali. Secondo le accuse gli indagati hanno conferito, inoltre, milionarie consulenze a tecnici esterni per completare l’iter tecnico amministrativo dell’opera. Ma nonostante ciò  i lavori non sono mai partiti e, a fronte di questa lentezza burocratica,  il privato ha desistito dalla realizzazione.

La vicenda si trascina dal 2010 e, rientrante in un ben più vasto piano d’interventi a carattere regionale finalizzato alla costituzione di un sistema di porti ed approdi strutturato per migliorare qualitativamente i servizi e le funzioni prevalentemente dedicate al turismo a breve raggio, al diporto ed al pendolarismo con le isole pontine di Ponza e Ventotene, il progetto di un Porto Turistico a Formia, quello denominato “Marina di Cicerone”, prevedeva la realizzazione di oltre 600 posti barca.

Uno dei promotori del progetto fu il quattro volte sindaco del Pd di Formia Sandro Bartolomeo che avallò l’approvazione di un progetto di finanza in base al quale l’opera avvenieristica, sarebbe dovuta essere realizzata dalla società romana “Gruppo Ranucci Finanziaria e partecipazione srl”, vicina all’allora Senatore del Pd di origine formiane Raffaele Ranucci.

“Ci cono indagini della Corte dei Conti che non conosco – esordisce l’ex sindaco di Formia Bartolomeo in un’intervista audio – ma mi sembra giusto fare delle considerazioni. La non realizzazione del porto turistico “Marina di Cicerone” a Formia non dipende affatto dall’azione di quattro tra dirigenti e funzionari che oggi sono indagati per danno erariale. Il gruppo, la cui composizione societaria è cambiata nel corso degli anni, che doveva realizzare l’opera non ha ritenuto più conveniente sul piano economico farlo. Stiamo ragionando di una fase storica risalente al 2011 e al 2012 quando l’allora governo Monti con un decreto che, interessando la nautica da diporto, permise ai grandi yatch di emigrare verso alcuni importanti porti stranieri: Croazia, Grecia, Turchia ed altri paesi del mediterraneo. Questo provvedimento normativo di dieci anni fa fece scadere l’interesse per un importo, di Formia, avente quelle caratteristiche”.

L’ex sindaco di Formia attende con “correttezza” l’esito conclusivo delle indagini in corso della Corte dei Conti ma, vestendo i panni della toga, diventa il principale legale difensori degli ex dirigenti Guratti, Della Notte e Astarita e del funzionario Gionta: “Le chiedo, quale sarebbe stato l’interesse dei quattro funzionari a non svolgere correttamente il loro compito? Poiché conosco la loro professionalità e correttezza mi risulta difficile immaginare – ha aggiunto l’ex sindaco Dem di Formia – che non abbiano fatto quello che avrebbe dovuto eseguire con il massimo di scrupolo e correttezza.

“La società Marina di Cicerone – come detto – nel corso del tempo ha fatto dietro front proponendo al Tribunale Civile di Cassino un risarcimento danni di 3 milioni e 29mila euro per la mancata realizzazione del nuovo porto turistico. Ma ha dovuto accontentarsi del contenuto di un’ordinanza dello stesso Tribunale che ha proposto ed ottenuto alle parti di sottoscrivere un accordo bonario di quasi 500 mila euro. In effetti il comune è stato invitato a restituire soltanto la quota incassata 12 anni fa – una sorte di fidejussione, per rilasciare – cosa mai avvenuta – la concessione demaniale. Questa richiesta venne ritirata dal gruppo Ranucci  che rinunciò a realizzare il porto , oltre ad essere anti economico, alla luce del parere contrario della Capitaneria di porto di Gaeta ed il mancato arrivo della “Vas” speciale della Regione Lazio.

Quest’ultimo aspetto viene ricordato dallo stesso ex sindaco di Formia: “La società costruttrice del porto turistico si è accontentata – si esprime concludendo Bartolomeo – di un ristoro di poco più di 500mila euro che, versata quale forma di fidejussione, è stata utilizzata come spesa corrente dall’amministrazione in carica nel 2011. Faccio doverosamente queste considerazioni anche per correttezza nei confronti dei funzionari del comune di Formia che non penso che in questo momento debbano essere ritenuti responsabili della non realizzazione del porto turistico della città. Le responsabilità vere, se così le possiamo chiamare, sono di chi e di coloro che ad un certo punto non ha più ritenuto conveniente realizzare l’opera e questa è la conseguenza e non la causa di questa scelta…

INTERVIST AUDIO ALL’EX-SINDACO DI FORMIA SANDRO BARTOLOMEO