Omicidio di Serena Mollicone, l’audizione del Questore Cristiano Tatarelli

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CASSINO – “Cessammo ogni attività investigativa su Marco Mottola per due motivi: il Luminol effettuato all’interno e sull’auto, la Y 10, del figlio del comandante della stazione di Arce ebbe un esito negativo e poi perché non ci fu concessa alcuna ulteriore delega ad indagare da parte della Procura di Cassino”. E’ quanto ha dichiarato nel suo atteso intervento il neo Questore Cristiano Tatarelli nella udienza, la 40°, del processo per la morte di Serena Mollicone che si sta svolgendo davanti la Corte d’assise del Tribunale di Cassino.

Cristiano Tatarelli

Tatarelli, in qualità di dirigente della Squadra Mobile di Frosinone, è stato citato dalla difesa dei principali tre imputati, Franco, Marco e Annamaria Mottola. Fu tra primi investigatori ad indagare sul delitto di Arce e, ad una settimana dal ritrovamento del cadavere della studentessa, fece eseguire alla polizia scientifica il Luminol nell’auto abitualmente utilizzata da Marco Mottola. L’esame, utilizzato per determinare e rilevare tracce di sangue di Serena, anche lavato o rimosso, diede esito negativo. Tanto bastò, unitamente allo svolgimento del confronto tra Mottola e Simonetta Bianchi, per abbandonare la pista che poi riaprì 15 anni più tardi il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo con il coinvolgimento della famiglia Mottola per questo delitto. Annamaria Poccia è stata un’amica di famiglia del brigadiere suicida Santino Tuzi. La donna ed il marito gli avevano chiesto di battezzare i suoi figli. In aula ha escluso, tra il disappunto della figlia del Carabiniere di Sora, di aver ricevuto, direttamente o indirettamente, qualsiasi confidenza dell’uomo circa la presenza di Serena Mollicone la mattina del 1 giugno 2001 nella caserma di Arce.

All’epoca dei fatti Simone Grimaldi aveva 8 anni. Ha raccontato di trovarsi il giorno della scomparsa della studentessa presso il bar Chioppetelle dove disse di aver visto una “ragazza somigliante a Serena” ma di non aver riconosciuto Marco Mottola. Era un ragazzo con i capelli neri e con il pizzetto sul mento, era Michele Fioretti, il fidanzato della vittima – ha aggiunto. Enzina Iafrate effettuò l’ortopanoramica a Serena presso uno studio dentistico di Sora ma, incalzata dal Pm Siravo e dal presidente della Corte d’Assise del Tribunale di Cassino Massimo Capurso, non ha saputo affermare il colore della maglia e quanti orecchini indossasse Serena prima di tornare ad Arce. Se sono state rinviate le audizioni di altri testi citati dalla difesa, si torna in aula venerdì 10 giugno prima di altre due udienze, in programma il 15 ed il 17 giugno, e della discussione calendarizzata per il 27 ed il 29 giugno ed il 1 luglio.

Venerdì saranno ascoltati, per esempio, due luogotenenti dei Carabinieri che raccolsero le rivelazioni del brigadiere Tuzi prima di togliersi la vita, la cugina di Serena, Sabrina Dell’Oro, Loredana Spalvieri che in una Sit ha dichiarato di aver avvistato Serena nel primo pomeriggio del 1 giugno 2001 davanti la pizzeria “Lo Sfizio” di Isola Liri e ancora Amerigo Zeppieri, l’autista del pullman del Cotral che di ritorno ad Arce avrebbe vistato sul mezzo poco prima di mezzogiorno del 1 giugno di 21 anni fa “una ragazza” che gli disse di essere reduce da una mattinata trascorsa presso uno studio dentistisco di Sora.

Nell’udienza di lunedì sarebbe dovuta essere ascoltata, sempre su richiesta della difesa della famiglia Mottola, la Antonella Conticelli, il medico legale che il 6 giugno 2001 svolse l’autopsia sul cadavere di Serena presso l’obitorio dell’ospedale di Sora. Ma la professionista ha inviato un certificato medico rinunciando, per il momento, a deporre. La difesa della famiglia Mottola ha fatto sapere di aver rinunciato alla dottoressa Conticelli riservando di acquisire le sue dichiarazioni dibattimentali del primo processo in cui fu imputato Carmine Belli. Nella sua relazione collocò l’orario presunto della morte di Serena 24-36 ore prima del ritrovamento del cadavere, avvenuto a mezzogiorno del 3 giugno, nel boschetto di Fonte Cupa. Insomma nella notte tra il 1 ed il 2 giugno e nella stessa giornata del 2. Si tratta di una versione un po’ diversa da quella cui è giunta l’anamapatologa forense Cristina Cattaneo incaricata dal sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo nella riapertura delle indagini nel 2016. A suo dire Serena è stata uccisa molto prima, nel primo pomeriggio del 1 giugno 2001.

I legali difensori di Franco, Marco ed Annamaria Mottola hanno chiesto che in questa guerra di perizie partecipasse anche il loro medico legale di fiducia, il professor Giorgio Bolino, allievo del tanatologo di fama mondiale Giancarlo Umani Ronchi, nella fase in cui, su richiesta della Procura, sara ascoltata di nuovo la dottoressa Cattaneo.