Gaeta / “Associazione italiana piercer professionisti”, tra i soci fodatori anche Erenio Fasano

Attualità Gaeta Lifestyle

GAETA – Vive e lavora a Gaeta (Lt) Erenio Fasano uno dei soci fondatori, nonché membro, dell’ AIPP – “Associazione italiana piercer professionisti”. Quello del Piercer è sicuramente un lavoro in cui la scrupolosità nel forare e adornare il corpo di chi lo desidera richiede grande attenzione in termini di igiene e di modalità. Modalità per le quali si sente sempre più forte, nella categoria dei professionisti, l’esigenza di unificarle e stabilire norme.

Ecco, dunque, la spinta sulla scia della quale è nata l’AIPP, anche per partecipazione del Piercer gaetano, con lo scopo di “creare dei ponti di comunicazione e interazione con le Istituzioni, esponendo il nostro punto di vista; discutere del nostro futuro nelle sedi opportune affinché siano unificate le normative nell’intero territorio nazionale. Inoltre, crediamo sia necessario tutelare e far crescere la pratica e la cultura del body piercing italiano nella sua totalità e nelle sue sfaccettature” – ci spiega lo stesso Fasano.

Comunicare e diffondere le “buone pratiche” è, dunque, prioritario per l’Associazione, che tra le istanze più significative mette tra i primi posti la volontà di far capire – e farlo sancire anche a livello normativo – l’importanza dell’uso del “piercing tradizionale” rispetto a DMF Dispositivo meccanico di foratura (pistola spara orecchini).

“Il nostro obiettivo – spiega Erenio Fasano – è fare corretta informazione con i clienti per fargli comprendere a cosa si va veramente incontro se si decide di affidarsi all’utilizzo di un DMF piuttosto che al metodo di piercing tradizionale che avviene tramite ago. Quest’ultimo, infatti, è da preferire, in quanto, creando meno lacerazione traumatica nei tessuti, in particolar modo alle cartilagini, favorisce il naturale processo di guarigione. Ad oggi, con la AIPP, stiamo lavorando per vietarne l’utilizzo sulla base della salvaguardia della salute del cliente”.

E prosegue: “Tra le nostre principali attività, c’è un dialogo con le Istituzioni. Abbiamo intrapreso un dialogo serio e concreto con gli organi sanitari regionali e nazionali per regolamentare la categoria, lavorando a disegni di legge attui a riempire le lacune legislative che da sempre affliggono la nostra categoria ed i nostri operatori. Ad oggi sono aperti tavoli tecnici con le Regioni, in particolare con la regione Lazio e la regione Lombardia dove stiamo lavorando come consulenti del settore insieme ad altre associazioni di categoria con l’auspicio che, nel breve tempo, si possano avere normative che garantiranno di lavorare serenamente a tutti i nostri operatori”.

A tal proposito il Piercer di Gaeta ci parla delle proposte accolte dalla legge regionale del Lazio n.2 del 3 marzo 2021: “Tra le principali novità ci saranno specifici percorsi formativi che identificano i requisiti per entrambe le pratiche ( piercing e tatoo, ndr) con l’ ottenimento finale del necessario attestato; l’aumento del numero minimo di ore dei corsi (dalle 90 ore si passa a 800 ore per i tatuaggi, di cui 200 di esercitazioni pratiche, e si passa a 300 ore per i piercing, di cui 100 di esercitazioni pratiche) e stabilisce l’obbligatorietà dell’aggiornamento professionale”.

Ci sono tanti motivi per cui una persona decide di fare l’esperienza di un tatuaggio o di un piercing, ad esempio Fasano ci racconta di aver impattato con l’idea di “superare una sofferenza, un lutto, ricordare un bel momento vissuto, omaggiare un avvenimento importante o semplicemente per vivere un’esperienza di transazione che passa, appunto, attraverso il dolore”.

Una cosa è certa però ed Erenio Fasano ci tiene a ribadirla: “affidatevi sempre ai professionisti del settore. Rivolgersi ad una persona non competente vuol dire mettere a serio rischio la propria salute. La formazione e la conoscenza dettata dall’esperienza e dallo studio, l’utilizzo di materiali di qualità certificata, il saper gestire le varie fasi della guarigione, sono fattori che nessuna persona che decide di sottoporsi ad un trattamento di tatuaggio o piercing dovrebbero sottovalutare”.