Formia / Delitto Bondanese, assolto il cugino ma indagati altri due 19enni

Cronaca Formia

FORMIA – Era intervenuto in difesa del cugino nel tentativo di salvargli la vita. Osvaldo Vellozzi è stato assolto dall’accusa di rissa aggravata al termine dell’udienza preliminare che si è celebrata davanti il Gup del Tribunale del Minorenni di Roma Efisia Gaviano nell’ambito del processo per l’omicidio di Romeo Bondanese, avvenuto il 16 febbraio 2021 in via Vitruvio a Formia, all’altezza dell’incrocio con Ponte Tallini. I legali del giovane, gli avvocati Vincenzo e Matteo Macari, hanno chiesto che Vellozzi venisse processato con il rito abbreviato e, dopo una lunga camera di consiglio, il giovane, ora 19enne, è stato assolto.

Si tratta di un provvedimento che ha confermato la posizione della famiglia Bondanese secondo la quale quella che funestò la sera di martedì grasso 2021 non fu una rissa – come ipotizzato dal sostituto procuratore Maria Perna – ma un’aggressione. A comparire davanti il Gup Gaviano sono stati altri quattro giovani minorenni originari della provincia di Caserta. Il primo, Camillo B. di Casapulla, all’epoca dei fatti 17 anni, è indagato per omicidio preteritenzionale, lesioni gravi e porto abusivo di armi o oggetti atti ad offendere: è accusato di aver inferto il fendente mortale all’aorta femorale che provocò la morte di Bondanese e di aver gravemente il cugino Vellozzi. Riportò una ferita all’altezza del gluteo lunga 30 centimetri e profonda. Gli altri tre, residenti a Recale, Portico di Caserta e Casapulla, sono indagati per rissa. Il collegio difensivo dei quattro ha chiesto ed ottenuto la loro messa alla prova per avviare un percorso riabilitativo per la cui durata, ottenuto il nulla osta della Procura dei Minorenni, deciderà il Gip Gaviano nell’udienza del 13 luglio. Determinante sarà il contenuto delle relazioni che stileranno i servizi sociali dei comuni in cui risiedono i quattro giovani campani tuttora indagati. Il Gup Saviano è stata categorica: la messa alla prova dei quattro presuppone sostanzialmente il riconoscimento della partecipazione al fatto contestato e l’accettazione di un percorso riabilitativo. Sotto ogni profilo

Romeo fu colpito da un coltello all’inguine sinistro, gli recise l’arteria e la vena femorale provocandone la morte intervenuta per arresto cardiocircolatorio in shock ipovolemico a causa del fendente subito. E’ stata ricostruzione che, a distanza di 15 mesi dai fatti, ha fatto la Procura di Cassino. Il sostituto procuratore Chiara D’Orefice ha indagato altri due giovani per l’omicidio Bondanese: si tratta di due giovani di Formia, all’epoca 19enni. Si tratta di Christian M e Alberto M.,,che, difesi dagli avvocati Pasquale Di Gabriele ed Erasmo Nasta hanno ricevuto la conclusione delle indagini preliminari da parte del Sostituto procuratore Chiara D’Orefice. L’ipotesti di reato è la stessa, rissa aggravata, ma dopo il proscioglimento davanti il Gip Gaviano questa ipotesti accusatoria potrebbe trovare vita breve anche in piazza Labriola a Cassino.

Romeo fu colpito da un coltello all’inguine sinistro, gli recise l’arteria e la vena femorale provocandone la morte intervenuta per arresto cardiocircolatorio in shock ipovolemico a causa del fendente subito. Dovranno difendersi invece dall’accusa di concorso in rissa altri quattro giovani all’epoca dei fatti minorenni: tre sono residenti a Recale, Portico di Caserta e Casapulla, il quarto invece è proprio Vellozzi che, dopo essere stato colpito nel corso della rissa scoppiata la sera di martedì grasso, lottò per alcuni giorni contro la morte. Secondo la Procura dei Minorenni c’era stato un banale litigio tra Bondanese ed il 17enne di Casapulla a fianco del quale si affiancarono poi tre giovani della provincia di Caserta che parteciparono alla rissa.

I legali di Vellozzi, gli avvocati Vincenzo Macari, Tina Di Russo e Salvatore Orsini, hanno sempre contestato la ricostruzione della Procura dei Minorenni secondo la quale il fendente che ha provocato la morte di Romeo sarebbe stato sferrato al termine di una rissa. Sostengono – ora più che mai – il contrario: solo dopo la coltellata, a causa della quale Romeo è deceduto in pochi minuti, è scoppiata la colluttazione tra la comitiva casertana da una parte, Romeo ed il cugino dall’altra.