Formia / Acquedotto romano a Mola, “Attiva Cittadinanza Formiana” lancia un appello

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FORMIA – Occuparsi dei resti archeologici dell’acquedotto romano nel quartiere di Mola, a Formia, sarebbe “indispensabile ed urgentissimo”. A sostenerlo è il movimento “Attiva Cittadinanza Formiana” che della richiesta di “mettere in sicurezza” tali reperti ha deciso di mettere al corrente, con una lettera, la Sopraintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Frosinone e Latina, nonchè il sindaco di Formia, Gianluca Taddeo.
Così Gaetano Antonio Quercia, referente del movimento, nella missiva ha spiegato il motivo di tale contingenza,  legata sì al “grande interesse storico e archeologico del sito”, risalente all’epoca romana e testimonianza di “opus incertum”, ma soprattutto alle “penose condizioni in cui versa”, nonchè  quello che ravvede come “l’imminente rischio di franare completamente in pezzi se non si interviene con estrema sollecitudine”.
“A tal riguardo – spiega ancora –  a causa delle copiose piogge invernali, si segnala che i ruderi, oltre a essere miseramente circondati da sterpaglie, non sono più affatto sorretti a terra dai ponteggi posti ad ancoraggio delle arcate, come fotograficamente evidenziato. Detti sostegni, di cui non si conosce né la logistica di provenienza e né gli eventuali  costi di nolo, sono ormai lì allocati da svariati anni senza alcuna revisione, ad imperitura memoria dell’inefficienza ed inerzia della pubblica amministrazione”.
Quercia a nome del movimento “Attiva Cittadinanza Formiana” si dice fiducioso di un “sensibile e proficuo interessamento” degli enti preposti ad intervenire.