Cassino / Delitto Mollicone: si torna in aula, grande attesa per la testimonianza di Sonia Da Fonseca

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CASSINO – Manca solo l’ufficialità ma Sonia Da Fonseca venerdì 25 marzo potrebbe essere la protagonista della nuova udienza del processo per la morte di Serena Mollicone. La donna italo-brasiliana potrebbe comparire davanti la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino e confermare o meno quanto le disse l’amica Annarita Torriero. La conoscente del brigadiere suicida Santino Tuzi le confidò di avere visto Serena nella Caserma dei Carabinieri di Arce la mattina del 1 giugno 2001, il giorno del suo omicidio . Assente venerdì scorso per un vizio di notifica, la donna è la principale teste citata dall’avvocato Dario De Santis, il legale di parte civile di Guglielmo e Antonio Mollicone.

Il secondo invito a comparire sembra avere avuto un esito positivo, notificato non più a Ceprano – dove la donna è residente – ma ad Arce dove si sarebbe trasferita da tempo. L’avvocato De Santis ha inviato un ufficiale giudiziario e ben due raccomandate. Se la donna dovesse ricevere l’invito a comparire e non eseguirlo potrebbe subire – l’ha anticipato il presidente della Corte d’Assise del Tribunale di Cassino Massimo Capurso – un “accompagnamento coattivo” da parte delle forze dell’ordine.

L’udienza di venerdì, tuttavia, sarà ancora monopolizzata dai testi indicati dall’avvocato De Santis. L’ex maresciallo Bruno Cimini, ora in pensione, dopo la scomparsa di Serena il 1 giugno 2001 fu personalmente protagonista delle ricerche della studentessa che furono estese presso la sa abitazione. Maurizio Grimaldi dovrà confermare quanto verbalizzato in Procura circa le informazioni in suo possesso relativamente alla gravità dello spaccio di droga ad Arce all’epoca del delitto di Serena, ai controlli dei Carabinieri e ai commenti che ne seguivano.

In aula sono stati citati, inoltre, l’attuale marito della signora Torriero, Massimiliano Gemma; Vincenzo De Luca, il proprietario della ferramenta presso la quale secondo i Carabinieri sarebbe stato venduto il filo di ferro con cui furono immobilizzati i piedi di Serena dopo il delitto e, inoltre, Elena Consiglio, l’amica con cui viaggiò sul pullman per Isola Liri la studentessa la mattina della sua scomparsa. Se ci sarà il necessario tempo a disposizione, la Corte d’Assise del Tribunale di Cassino potrebbe decidere di ascoltare in aula lo zio paterno di Serena Mollicone, Antonio.