Minturno / Videosorveglianza, indagati il sindaco Stefanelli e altri 3 per turbativa d’asta

Cronaca Minturno

MINTURNO – Sono quattro gli indagati nell’ambito dell’inchiesta riguardante l’ampliamento del servizio della videosorveglianza nel Comune di Minturno. Hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, per il reato di turbata libertà degli incanti, il sindaco Gerardo Stefanelli, l’ex comandante della polizia locale Mario Vento, l’ingegnere che aveva realizzato il progetto Laura Mancini e l’amministratore della società per l’installazione degli impianti Marcello Arnone.

Secondo il fascicolo aperto dal sostituto procuratore del Tribunale di Cassino Chiara D’Orefice, le quattro persone, in concorso tra loro, avrebbero impedito la gara per l’affidamento dei lavori di potenziamento e ampliamento del sistema di videosorveglianza del Comune di Minturno, consentendo alla società “A.M. Tecnologia e sicurezza” gestita di fatto dall’Arnone, di essere scelta quale ditta esecutrice dei lavori previsti dal progetto “Smart tecnology for Minturno’s Security”, tramite affidamenti diretti sotto la soglia dei 40mila euro.

Il progetto era stato finanziato dalla Regione Lazio con un contributo di 50mila euro più soldi comunali. Due le determine, firmate dal comandante Vento in qualità di responsabile del servizio, che sono finite sotto indagine: la prima risale al 9 maggio 2018 e riguarda l’installazione del Targa System per una somma complessiva di 21.960 euro, la seconda è del 25 settembre 2018 per un importo di 39.894 euro. L’ammontare dell’intero appalto sarebbe stato di poco più di 60mila euro e quindi avrebbe potuto essere affidato tramite una gara valutando, come dispone la legge, almeno tre offerte. Uno spacchettamento in due della gara – una da circa 22mila euro e l’altra da quasi 40 mila euro – che ha determinato due distinti appalti sotto soglia.

Secondo il pm D’Orefice, che si avvalso anche di alcune intercettazioni telefoniche, i quattro indagati hanno fatto in modo di favorire la società di Arnone e avrebbero utilizzato “mezzi fraudolenti consistiti in un artificioso frazionamento del valore dei contratti relativi ai lavori di potenziamento e ampliamento del sistema di videosorveglianza del Comune di Minturno”.