Claudio Moscardelli

Latina / Concorsopoli Asl, torna in libertà Claudio Moscardelli (ex-segretario provinciale del PD)

Cronaca Latina

FORMIA – Non c’è più il pericolo della reiterazione del reato e tantomeno dell’inquinamento delle prove. Il presidente collegio penale del Tribunale di Latina Aldo Morgigni, davanti al quale è proseguito venerdì il processo che si sta celebrando con il rito del giudizio immediato, ha revocato gli arresti domiciliari per Claudio Moscardelli.

L’ex segretario provinciale, ex Senatore ed ex consigliere regionale del Partito Democratico, a distanza di nove mesi dal suo clamoroso arresto, è un uomo libero alla stessa stregua di quanto chiesto ed ottenuto (grazie ad un mirata richiesta degli avvocati Renato Archidiacono, Leone Zeppieri e Stefano Mancini) dall’ex dirigente Asl dell’ufficio reclutamento e presidente delle prove concorsuali Claudio Rainone. I due sono imputati per falso, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio. Sono accusati di aver anticipato e fornito ad alcuni partecipanti di due concorsi Asl – l’ex presidente del consiglio comunale di Minturno Giuseppe Tomao ed il figlio dell’attuale presidente del massimo consesso civico di Gaeta Pina Rosato – le risposte ai testi a cui avrebbero dovuto rispondere all’indomani nelle prove per diventare assistente e collaboratore amministrativo non solo dell’Asl pontina ma di alcune altre laziali.

Il terzo imputato, il funzionario Asl Mario Graziano Esposito, che dei due concorsi svolgeva la mansione di segretario,resta ai domiciliari non avendo formalizzato davanti al Tribunale alcuna richiesta alternativa o chiesto la revoca della misura. Nell’udienza-maratona di venerdì sono stati ascoltati diversi testi citati dal sostituto procuratore Valerio De Luca e, tra questi l’attuale direttrice generale dell’Asl Silvia Cavalli, che si è costituita parte civile insieme alla Regione Lazio, il suo predecessore Giorgio Casati e l’ex direttore amministrativo Eleonora Di Giulio.

La dottoressa Cavalli ha ammesso davanti il Tribunale come il suo insediamento sia stato caratterizzato dallo svolgimento del concorso da 70 posti che occupava ogni giorno le prime pagine dei quotidiani e di tutti i mezzi di comunicazione. Decise con un atto in autotutela di sospenderlo per aver riscontrato‘anomalie’ relative alla commissione esaminatrice nella quale erano presenti familiari dei candidati. Secondo la ricostruzione della Procura, alla luce delle indagini svolte dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza, Moscardelli per l'”aiutino” fornito ai due partecipanti al concorso, entrambi di area Pd, si sarebbe impegnato con la Regione a promuovere Rainone al posto della dottoressa Di Giulio, nel frattempo trasferitasi nel dicembre 2020 presso l’Asl di Frosinone.

Il processo proseguirà il prossimo 8 aprile quando sarà ascoltato l’attuale assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato.