Gaeta / Si dimette il delegato Avv. Fabio Maria Vellucci e accusa: “Il cimitero è su terreno privato” [VIDEO]

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GAETA – L’amministrazione comunale di Gaeta in teoria non potrebbe incassare un euro dai cittadini per la gestione del monumentale cimitero di via Garibaldi. Il motivo? Semplicemente perché il camposanto cittadino insiste su un terreno che non è del comune stesso. Sono dichiarazioni shock, che potrebbero avere una pesante ricaduta economico-finanziaria per le casse dell’amministrazione Mitrano, quelle che, dopo una “riflessione” durata 40 giorni, ha formalizzato un ex delegato del sindaco di Gaeta. L’avvocato Fabio Maria Vellucci sino al 7 dicembre scorso si è occupato di pianificazione ambientale e, nello specifico, di un’autentica e datata problematica che da sempre non fa dormire sonni tranquilli a generazioni di gaetani, quella della gestione del cimitero di via Garibaldi.

Cimitero di Gaeta

L’avvocato Vellucci del camposanto cittadino si occupa da sempre e, ancor di più, da quando esercita l’attività legale. Per questo motivo subito dopo la vittoriosa campagna elettorale del 2017 il rieletto sindaco di Gaeta ha deciso di attribuire all’avvocato Vellucci, con antiche simpatie politiche nei confronti di Forza Italia, la delega per dirimere le tante ed irrisolte diatribe che riguardano il cimitero di Gaeta. Una su tutte? Il Comune può chiedere alcunché nei confronti dei suoi cittadini che devono tumulare o inumare i rispettivi cari defunti? La risposta è – secondo Vellucci – negativa. Lo è ancor di più dopo la traumatica conclusione, poco più di un mese e mezzo fa, del rapporto di fiducia con il sindaco di Gaeta. Vellucci ora si dice rammaricato perché avrebbe voluto contribuire a risolvere un problema davanti al quale la politica, ora così come da sempre, ha eretto un muro di gomma: sanare, sul piano giuridico e dunque anche finanziario, la gestione del cimitero di Gaeta. Per l’ex delegato il camposanto è stato realizzato su un terreno che era ed è tuttora privato.

Vellucci ha deciso di togliersi qualche doloroso sassolino dalle scarpe munito di “carte” che – dice l’interessato – “ho soltanto io”. Una di queste è una delibera della Giunta municipale del 15 luglio 1968. E’ la numero 513 che sostiene come il cimitero di Gaeta sia gravato da un diritto di enfiteusi dalla durata perpetua a favore degli eredi di uno più noti sindaci nella storia politico amministrativa del secondo guerra, il professor Pasquale Corbo . Secondo l’ex delegato del comune di Gaeta questo contratto di enfiteusi ha una genesi antichissima. E sorto niente meno che nel 1841, vent’anni prima della liberazione della città dal dominio borbonico da parte delle truppe sabaude e dunque prima dell’unificazione d’Italia, quando il proprietario del suolo, Vincenzo Treglia, concesse al comune di Gaeta il godimento della superfice in cambio il pagamento di un canone annuo di 700 lire…

Questo contratto di enfiteusi perpetua – a dire dell’avvocato Vellucci – è tuttora in piedi. Il professionista , prima con questa veste e poi in qualità di delegato del sindaco di Gaeta, conferma di “aver predicato nel deserto”. Lo ribadisce nell’intervista video allegata quando sostiene di aver proposto alla Giunta Mitrano di effettuare una vera e propria affrancazione per riscattare la proprietà della superfice sulla quale è stato realizzato il cimitero. La risposta che avrebbe ricevuto durante gli ultimi anni è stata una soltanto: “Mo’ vediamo”. E non poteva essere diversamente. Il Comune di Gaeta se avesse voluto sciogliere, dopo 180 anni, questo nodo avrebbe restituire i canoni incassati muniti di interessi e di capitalizzazione. Se qualsiasi amministrazione l’avesse fatto avrebbe dovuto chiudere il comune per default.

Insomma – secondo quanto dichiara Vellucci nell’intervista video allegata – se il Comune non ha avuto un coraggio finanziario a tal riguardo, non avrebbe potuto continuare ad introitare somme di danaro dai cittadini possessori di loculi e di cappelle gentilizie semplicemente perché il comune di Gaeta non è proprietario di un bel nulla quando il cimitero di Gaeta consta di ben 23mila loculi realizzati e venduti chissà come.
L’avvocato Vellucci sa che la vendetta è sempre un piatto che si consuma freddo e in questa crociata anti Cosimino Mitrano ha deciso di utilizzare un’altra arma. E’ una perizia commissionata dal neo sindaco di Gaeta Silvio D’Amante nel 1995. La redasse l’avvocato romano Antonio Funari che considerò vigente il contratto di enfiteusi perpetua tra il signor Vincenzo Treglia (ora i beneficiari sono gli anziani eredi dell’ex sindaco Corbo) ed il comune di Gaeta.

La rottura tra Vellucci ed il sindaco Mitrano è stata provocata da un’altra opzione che il dimissionario delegato al cimitero propose all’amministrazione di cui faceva parte: “Vogliamo eliminare l’affrancazione perpetua? C’è un modo: avviamo la procedura per riscattare economicamente gli eredi del professor Corbo. Sono quelli i veri proprietari del cimitero di Gaeta”. Il “mo’ vediamo” del sindaco di Gaeta – e lo conferma lo stesso Vellucci – ha continuato a fare a pugni con alcune sentenze del Giudice di pace che hanno intimato lo stesso comune a risarcire molti cittadini – costituitisi attraverso l’avvocato delegato Vellucci – delle somme indebitamente incassate perché il cimitero giuridicamente non è del comune di Gaeta.

L’avvocato Vellucci ha deciso di cambiare aria. Sotto ogni profilo. A cominciare dalla modifica della residenza: ora abita a Formia, non più a Gaeta, con la sua famiglia. Ma si dichiara pronto a togliersi altri sassolini che gli sono rimasti imbrigliati nella scarpe: vedersi riconosciuta l’ipotesi del danno erariale che l’amministrazione gaetana ha commesso con la giusta consapevolezza in rapporto alle sentenze emesse dal giudice di pace di Gaeta. Muoia Sansone con tutti i Filistei…

VIDEO Intervista all’Avv. Fabio Maria Vellucci