Gaeta / Delitto Gallinaro, Benedetto Montaquila era incapace di intendere e di volere

Cronaca Formia Gaeta

GAETA – Benedetto Montaquila era incapace di intendere e di volere lo scorso 14 marzo quando con un pugno uccise senza un apparente motivo, Alessandro Gallinaro, il pensionato di 77 anni che attendeva la moglie uscire dalla messa domenicale presso la chiesa di Santo Stefano Protomartire nel quartiere degli Eucalipti a Gaeta L’uomo, che ha 48 anni, può lasciare il carcere romano di Rebibbia perché è diminuita la sua pericolosità sociale.

Lo ha detto Donato Rufo,il consulente del Tribunale di Cassino che ha relazionato sull’esito delle operazioni peritali svolte lo scorso dicembre nel carcere di Rebibbia nel corso del rito abbreviato che si è svolto mercoledì davanti il Gup Alessandra Casinelli. Da qui la decisione del giudice di revocare per Montaquila la sua detenzione nello speciale reparto della struttura di Rebibbia e di autorizzare la sua permanenza presso l’istituto psichiatrico “Salus” di Formia in attesa del suo definitivo trasferimento presso la Rems di Torricella in Sabina, in provincia di Rieti.

La decisione del Gup è stata accolta con soddisfazione dal legale dell’uomo, l’avvocato Piergiorgio Di Giuseppe, che aveva nominato quale perito di parte il dottor Paolo Galimberti, mentre le parti civili, attraverso l’avvocato Vincenzo Macari, si sono avvalsi della consulenza dello psichiatra Carmine Carillo. Per il precedente perito del Tribunale di Cassino, Ottavo Di Marco, Montaquila era affetto da una psicosi schizofrenica con aspetti paranoidei che, provocata dall’assunzione di sostanze stupefacenti, ha comportato la compromissione totale della sua capacità di intendere e di volere al momento del fatto omicidiario.

Il magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Emanuele De Franco, inizialmente aveva chiesto che Montaquila venisse processato con il giudizio immediato. Su sua richiesta la difesa del 48ennne ha chiesto ed ottenuto lo svolgimento del rito abbreviato nella cui inaugurale udienza l’avvocato Vincenzo Macari si era costituito parte civile per conto della moglie e dei due figli di Gallinaro. Si torna in aula il 24 gennaio 2022 con la sentenza definitiva.