Itri / Forza Italia fuori dalla Giunta, ma gli azzurri non limitano il loro “attivismo amministrativo”

Itri Politica

ITRI – L’eccezionale ondata di maltempo che ha proiettato Itri nei titoli principali di alcuni dei più importanti tg italiani ha mandato per qualche giorno in naftalina una decisione politicamente importante che, molto attesa dopo l’appuntamento elettorale del 3 e 4 ottobre scorsi, era stata assunta dal sindaco Giovanni Agresti. Dopo il clamoroso disimpegno di Forza Italia ad entrare nella sua terza Giunta, il sindaco di Itri ha deciso di andare dritto e senza tentennamenti. Non poteva fare diversamente. Se l’avesse fatto avrebbe manifestato una tangibile prova di debolezza politica.

Con cinque distinti decreti ha affidato le deleghe ad altrettanti assessori scelti dopo la decisione di Forza Italia di non far parte della Giunta e di rimanere ugualmente in maggioranza. Sino a quando? Non lo sanno neppure gli azzurri che al momento restano a guardare dopo la scelta, decisamente significativa, di rimanere parzialmente sull’aventino dopo il mancato accordo con il sindaco Agresti in ordine di proporre un’assessore donna. Il capo dell’amministrazione comunale non ha voluto lasciare nulla di intentato e ha attribuito al suo vice Elena Palazzo (Fratelli d’Italia) le deleghe all’urbanistica, al Pnrr, all’edilizia scolastica e al trasporto pubblico locale. Mario Di Mattia (Lega) si occuperà di Sanità e servizi sociali; Salvatore Mazziotti ha ricevuto le deleghe alla cultura, turismo e rapporti con l’Europa; Giuseppe Cece quelle ai Lavori pubblici, viabilità rurale, sport e turismo libero mentre l’azzurra Gabriella Dragonetti, eletta ma poi politicamente ‘ripudiata’ da Forza Italia, ha ricevuto le deleghe alla Pubblica istruzione e associazionismo.

Stanno facendo discutere alcune deleghe “minori” – che tali poi non sono – conferite dal sindaco Agresti ad alcuni consiglieri di maggioranza. Stanno facendo discutere quelle – Bilancio, programmazione e attività produttive – conferite ad Antonio Ruggieri. Secondo i candidati sindaco sconfitti Antonio Fargiorgio e Giuseppe De Santis si tratta di una forzatura procedurale di cui il sindaco dovrà subito tener conto.

Semplicemente perché Ruggieri sarebbe tuttora incompatibile: è membro del collegio sindacale della farmacia comunale di cui l’amministrazione comunale è socio di minoranza. Quello rivestito da Ruggieri è un incarico scaduto ed in regime di proroga che – a dire di Fargiorgio e De Santis – continua a svolgere in maniera irregolare. Gabriela Dragonetti era vice presidente di un’associazione che si occupava della gestione e guardiania degli impianti sportivi ma all’atto di diventare assessore si è dimessa dall’incarico.

Sulla posizione di Ruggieri l’amministrazione comunale avrebbe chiesto un parere all’Anci ma la polemica non è stata ridimensionata. Tutt’altro. La delega alla raccolta differenziata, igiene urbana e contenzioso conferita al presidente del consiglio comunale Salvatore Ciccone, quelle all’ambiente e agricoltura finite ad appannaggio di Simone Di Mascolo e delle politiche giovanili e digitalizzazione attribuite ad Alessia Mancini sono state affiancate da quella ai rapporti con il consiglio di cui si occuperà l’ex assessore centrista Mario Petrillo.

Quest’ultimo incarico ha mandato su tutte le furie il candidato a sindaco Giuseppe De Santis che, unitamente al sindaco uscente Antonio Fargiorgio, attendeva lunedì un invito, in qualità di capigruppo delle minoranze, a partecipare al tavolo tecnico cui ha presieduto il Prefetto di Latina Maurzio Falco sulla devastante frana nella contrada Campiglioni . Questa convocazione non c’è mai stata e De Santis ha deciso di inserire al centro del suo bersaglio politico il neo presidente del consiglio comunale Salvatore Ciccone.

Dopo la frana di giovedì mattina aveva chiesto una riunione dei capigruppo che, propedeutica alla convocazione del consiglio comunale, servisse almeno per avviare un’azione conoscitiva su quanto gravemente accaduto. Ciccone ha glissato per alcuni giorni dopodichè ha detto di no – secondo De Santis – a convocare i capigruppo perché questo onere sarebbe spettato al neo delegato Petrillo.

L’ex sindaco De Santis ora ha deciso di rompere gli indugi. Ha preannunciato una lettera di biasimo nei confronti del presidente Ciccone che, per conoscenza, sarà inviata al Prefetto di Latina Falco per “informargli quanto gravemente sta accadendo sul piano democratico e istituzionale al comune di Itri ad un mese dalle elezioni amministrative”.

Forza Italia, invece, ha deciso di giocare come il gatto con il topo. Confermate le decisioni di rimanere fuori dalla Giunta e dalla presidenza del consiglio comunale, gli azzurri itrani il loro attivismo amministrativo l’hanno manifestato in maniera diversa al sindaco Agresti. A garantire per primo la vicinanza alle famiglie evacuate e danneggiate dalla frana era stato il coordinatore regionale, il Senatore Claudio Fazzone, preannunciando il suo interessamento nei confronti del ministro della transizione ecologica Cingolani per valutare la strada più snella per accedere ai ristori del governo in occasione di queste calamità naturali. Successivamente è stato il  capogruppo di Forza Italia alla Regione Lazio Pino Simeone a chiedere ed ottenere la convocazione della XII Commissione consiliare “Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione”. E chi vi partecipa in considerazione dell’indisponibilità del sindaco Agresti impegnato nel lungo vertice con il Prefetto Falco? Il capogruppo consiliare Andrea Di Biase a conferma che l’attività politico amministrativa, anche ad alti livelli, può essere svolta anche non sedendo al tavolo di una Giunta.