Gaeta / Servizio sosta a pagamento, iniziato il procedimento di ricorso al Tar contro l’affidamento

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GAETA – E’ approdata al Tar – come da previsione – la delicata controversia economico sindacale sulla futura gestione nei prossimi sei anni della sosta a pagamento di Gaeta. Quando stava per scadere lo scorso 30 settembre la proroga di un mese concessa all’ultimo concessionario del servizio,  la cooperativa Blu Gaeta, il comune ha rivisto  la sua stessa decisione con cui affidava l’appalto alla K City di Portici. 

L’istruttoria della documentazione, richiesta  a gran voce dalla Filcams Cgil, ha legittimato  le perplessità del sindacato che temeva per il futuro di 48 lavoratori, di cui 9 diversamente abili. Secondo la Cgil  il capitolato di gara approntato dal comune di Gaeta ha si previsto l’istituto della clausola sociale ma non ha quantificato quanti ausiliari del traffico in servizio per conto della Blue Gaeta sarebbero stati assorbiti dal nuovo concessionario vesuviano. In piu la K city avrebbe proposto un eccessivo ribasso annuo del 15% contro il 2% formalizzato dalla Blu  Gaeta.  La società campana, attraverso il professor Daniele  Marrama, ha iniziato mercoledì la discussione davanti il Tar del ricorso avverso la scelta del comune  di Gaeta di fare marcia indietro e di affidare il servizio alla Blu Gaeta alla luce delle presunte pressioni esercitate dalle parti sociali e finanche dalla stampa locale. Per la K city  nel capitolato di gara non era stata prevista alcuna disposizione che imponesse al futuro aggiudicatario della gara di assumere i precedenti dipendenti e individuasse un numero minimo di ore di servizio. Per la K city infine la Blu Gaeta non è rientrata nella soglia minima per non aver raggiunto i quattro quinti del punteggio disponibile per quanto riguarda l’offerta tecnica ed economica.

In effetti il professor Marrama ha impugnato, chiedendo la sospensiva la determina dirigenziale, la numero 873 del 30 settembre scorso, della responsabile del settore della Polizia Locale del comune di Gaeta, Annamaria De Filippis, con cui è stata esclusa la K City dall’affidamento del servizio bandito il 17 maggio scorso. Il Tar si è riservata la decisione se accogliere o meno la richiesta di sospensiva della K City contro la decisione del Comune di Gaeta di pubblicare capitolato definito carente e lacunoso oltre che contradditorio alla luce anche di un’infruttuosa audizione svolta il 23 settembre.

Secondo quanto ha asserito dall’avvocato Marrama il bando individuava come criterio di aggiudicazione quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualita’/prezzo e prevedeva un massimo di 80 punti per l’offerta tecnica ed un massimo di 20 punti per l’offerta economica. Al termine della seduta riservata dedicata all’analisi delle offerte tecniche ed all’attribuzione dei relativi punteggi la cooperativa Blu Gaeta si trovava in prima posizione avendo ottenuto il punteggio tecnico più alto mentre al secondo posto si piazzò la K city. Nella seduta pubblica del 12 agosto la situazione si ribaltò nel momento la società di Portici, che da poco di un anno gestisce il servizio della gestione delle strisce blù nel vicino comune di Formia, offri un ribasso del 15% e superò – come detto – l a Blu Gaeta che nell’offerta economica aveva previsto un ribasso del 2%.

Nelle giornate immediatamente successive – ed è questa l’analisi che effettua il legale della K City nel ricorso al Tar contro l’aggiudicazione alla Blu Gaeta – il Comune di Gaeta è stato quasi letteralmente assediato dalle prevedibili proteste dei 48 ausiliari della sosta dipendenti della Blu Gaeta e delle loro famiglie angosciate dalla possibilità di perdere il posto di lavoro in ragione dell’assenza nella disciplina di gara di una clausola sociale che li tutelasse. Non sono naturalmente mancate le “incursioni di tutte le possibili sigle sindacali che invocavano aperture di tavoli, salvifici atti di imperio del Sindaco ed indefiniti interventi prefettizi – accusa il professor Marrama – La vicenda è stata seguita molto da vicino anche dalla stampa locale che certo non si è distinta per aver rasserenato gli animi. Questa forte “pressione” qualche frutto, però, lo ha prodotto. Nei giorni immediatamente successivi alle proteste ed agli articoli di giornale, la stazione appaltante, con una nota del responsabile unico del procedimento del 16 agosto del tutto generica e “esplorativa” – senza fornire alcun dettaglio sui profili di possibile incongruenza e sulle ragioni che la inducevano ad iniziare un sub-procedimento e ha avviato una verifica facoltativa di congruità nei confronti della K-City. La genericità e la pretestuosità dell’atto di avvio del sub-procedimento sono stati evidenziati da parte ricorrente nella risposta con cui illustrava tutti gli elementi che costituivano la sua offerta Nello specifico la K city offriva complessivamente 22.246 ore medie annue”.

A questo punto l’Amministrazione comunale – a dire dell’avvocato Marrama – ha introdotto un elemento nuovo all’interno della vicenda. Nel rispondere alla nota della società vesuviana il Comune di Gaeta l’11 settembre ha chiesto ulteriori precisazioni sul punto in quanto a sua dire… “nell’allegato A del Capitolato Speciale d’Appalto risultano a base di gara un numero di ore diverso rispetto a quanto da Voi indicato nei giustificativi prodotti.”. In effetti né il bando di gara, né il Capitolato Speciale di Appalto né tantomeno il Disciplinare di gara identificavano un minimo inderogabile di ore da prestare per garantire il servizio e pertanto gli elementi utilizzati nella “Procedura eseguita per definire l’importo da porre a base di gara” avrebbero l’effetto indiretto di identificare questo limite minimo inderogabile.

E questo concetto la K City il 14 settembre l’ha evidenziato in una lettera al comune di Gaeta: “Nel capitolato speciale di gara ‘non veniva richiesto nessun numero di ore minimo da erogare lasciando al concorrente di descrivere la soluzione gestionale ritenuta più idonea. In più il documento è errato indicando un costo del personale al di sotto delle tabelle ministeriali e non considerando la maggiorazione media da calcolare sul costo del lavoro essendo richieste prestazioni anche nei giorni festivi ed in periodi notturni’. Insomma – secondo la difesa della K City che nel frattempo aveva ordinato i parcometri e quanto necessario per espletare definitivamente il servizio dopo l’assegnazione temporanea dell’incarico