Politica

Sperlonga / Elezioni2021: il candidato Sindaco Vincenzo Viola ricorre alle carte bollate

SPERLONGA – Tutto come previsto. O quasi. Il ricorso alle carte bollate caratterizzerà lo scampolo finale della campagna elettorale che il 3 ed il 4 ottobre anche a Sperlonga culminerà con l’elezione diretta del nuovo Sindaco e con il rinnovo del consiglio comunale. Ad esasperare i toni già caldi è stato un post di un ex docente di Sperlonga, Tommaso La Rocca, pubblicato nella pagina facebook della Consigliera comunale uscente d’opposizione Carla Di Girolamo, ora candidata nella lista “Sperlonga Cambia” che ripropone alla carica di Sindaco il capogruppo delle minoranze Marco Toscano.

Il professor La Rocca era intervenuto per ricordare, a modo suo, l’ex consigliere comunale Benito Di Fazio nel quinto anniversario della sua scomparsa avvenuta venerdì scorso all’età di 84 anni. Tutto bene quando il professor La Rocca, definendo l’ingegner Di Fazio un “amico fraterno ma anche uno degli archivi più preziosi – assieme a quelli di Tommaso Galli e Leone D’Ambrosio – delle storie vissute di Sperlonga”, ne ha tessuto le lodi per essere “passato già alla storia come il difensore della legalità del Paese contro le illegalità seriali degli Amministratori del suo tempo, sospettati nelle indagini della magistratura anche di prassi mafiosa. Di professione ingegnere competente, politico accorto e persona onesta (Di Fazio) – aggiungeva La Rocca – non sopportava la prassi dei sindaci di manipolazione del potere per la creazione e tutela degli interessi privati. Se fosse ancora vivo, oggi Benito si sarebbe decisamente schierato a fianco degli unici politici (con un chiaro e palese riferimento al candidato sindaco Marco Toscano) oggi garanti della legalità e del bene comune generale”.

Il passaggio del post per il quale il professor La Rocca sarà denunciato ai Carabinieri di Sperlonga dal chirurgo Vincenzo

Benito Di Fazio

Viola, il (terzo) candidato sindaco in lizza in rappresentanza della lista “Insieme per Vincenzo Viola sindaco”. Dopo aver censurato apertamente l’operato dell’attuale sindaco di Sperlonga Armando Cusani, il professor La Rocca senza freni è arrivato a scrivere come “ombre di illegalità e di interessi privati si estendono anche sul candidato sindaco della lista laica capeggiata dal dott.Vincenzo Viola, la cui famiglia allargata è stata bloccata similmente dalla magistratura nella costruzione di un hotel nell’area del Piano integrato, perché sospettato di illegalità. La storia cusaniana, di illegalità in illegalita si ripete. Ciò lascia sospettare perché Viola e la sua lista non muovano critiche sostanziali a Cusani, mentre fanno campagna elettorale decisamente contro Sperlonga Cambia, difensori di legalità, posizionati sulla linea di Benito di Fazio”

Il dirigente facente funzione della divisione di chirurgia generale dell’ospedale Dono Svizzero” non avrebbe mai voluto per carattere e temperamento affidare ad un comunicato il suo disappunto contro le parole del professor La Rocca che ora saranno vagliate con l’ipotesi di reato di calunnia e di diffamazione a mezzo stampa da un sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Latina. “Per la profonda ignoranza dei fatti di cui parla, il professor Tommaso La Rocca, credendo di onorare la memoria dell’ingegner Benito Di Fazio, ne ha offeso l’immagine e la professionalità – tiene subito a sottolineare il dottor Viola – La Rocca, infatti, ignora che la progettazione e la direzione esecutiva dei lavori di costruzione del fabbricato sul quale fa ricadere pesanti sospetti di legittimità furono svolte proprio dall’ingegner Di Fazio…”.

I fatti. Nel 2016 il Comune di Sperlonga (e non la magistratura come afferma il professore sostenitore di Marco Toscano) decise di effettuare un blitz sul cantiere dove si stava costruendo il fabbricato progettato dal consigliere di opposizione Benito Di Fazio. Il geometra del Comune rilevò che il progettista non aveva inserito nel grafico progettuale lo spessore dei solai. Si trattava di un errore materiale che tuttavia non aveva dato luogo ad aumenti né di volume, né di superficie. I proprietari avanzarono richiesta di permesso di costruzione in sanatoria, poi approvata sia dal Comune che da tutti gli enti preposti alla tutela dei vincoli. Fu così possibile completare la costruzione della palazzina adibita ad uso abitativo privato (“e non un albergo, come si è inventato il fantasioso professore” ha puntualizzato Viola ricorrendo al sarcasmo).

Dunque, sotto la direzione dei lavori di Benito Di Fazio, la “famiglia allargata” di Vincenzo Viola (così come l’ha definita il professore) si è attenuta esclusivamente alle normative urbanistiche vigenti nel comune di Sperlonga e alla prassi utilizzata da tutti i tecniciche operano nel comune stesso. Purtuttavia il Comune di Sperlonga procedette alla denuncia penale dei proprietari (e non del dottor Viola) che nel 2020 furono prosciolti per insussistenza di rilevanza penale per l’ipotesi di reato contestata

Una denuncia querela per la Rocca è stata confermata anche perché all’interno del Piano Integrato di Sperlonga, Vincenzo Viola – hanno fatto sapere dalla sua coalizione – “non ha mai avuto alcuna proprietà in corso di costruzione, né legittimamente, né illegittimamente. Forse l’anziano professore si è confuso con un altro candidato a sindaco”.

A margine di questo improvvido commento su Facebook del professor La Rocca se n’è aggiunto un altro, più significativo e tutt’altro che diffamatorio, di un ex collega di gruppo, tra i banchi dell’opposizione nel Consiglio comunale di Sperlonga, del compianto ingegner Di Fazio, l’attuale coordinatore del comitato civico “Partecipazione attiva”.

“Benito Di Fazio – ricorda Nicola Reale – ha fatto della lotta politica un impegno etico, ha donato tutto se stesso con competenza, passione e sacrificio personale. Benito aveva ben chiaro che la difesa di Sperlonga e degli sperlongani da ingiustizie e soprusi non poteva prescindere dalla difesa della legalità. E’ una condizione necessaria e indispensabile – aggiunge Reale – per garantire l’uguaglianza dei cittadini e i loro diritti. Benito ha lottato a muso duro ma sempre nel rispetto personale dell’avversario e sempre in difesa di interessi collettivi .Per questo l’ingegner Di Fazio – conclude Nicola Reale – continua a vivere nel ricordo e nell’affetto degli spiriti liberi”.

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