GAETA – Il Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera ha fissato per il 25 marzo, alle ore 13, l’incidente probatorio nei confronti di Benedetto Montaquila, il tossicodipendente di 47 anni accusato di aver sferrato domenica scorsa un pugno sul volto di Alessandro Gallinaro, l’anziano di 77 anni di Gaeta deceduto due giorni più tardi al Santa Maria Goretti di Latina per le conseguenze del trauma subito. Il Gip ha nominato lo psichiatra Ottavio di Marco chiamato a verificare ora la sussistenza di un’eventuale patologia psichiatrica per il 47enne, se questa patologia possa permettere all’uomo di partecipare al processo difendendosi dal reato di omicidio preterintenzionale per il quale si trova nel carcere di Frosinone, se l’indagato fosse o meno capace al momento dell’aggressione e, se fosse ritenuto socialmente pericoloso, essere destinatario di una misura alternativa al carcere.
La fissazione dell’incidente probatorio, richiesto dal sostituto procuratore Emanuele De Franco, era molto attesa sia da parte della difesa di Montaquila che dalla parte civile e, dunque, della famiglia di Gallinaro. Gli avvocati Piergiorgio Di Giuseppe e Vincenzo Macari hanno confermato che parteciperanno all’esame e hanno annunciato che nelle prossime ore nomineranno ciascuno un proprio consulente di parte. Le parti ribadiranno quanto sostenuto in questi giorni. La difesa – e l’ha tenuto a precisare lo stesso Montaquila nel corso dell’interrogatorio di convalida del suo arresto – ha specificato che il 47enne non voleva uccidere l’anziano ma lo avrebbe soltanto spinto. E’ di tutt’altro avviso la parte civile: Montaquila, probabilmente fuori di sè, con un pugno sferrato al volto non voleva soltanto spaventare il 77enne. Nel provvedimento di arresto il Pm De Franco, modificando l’iniziale capo di imputazione da lesioni personali aggravate in omicidio preterintenzionale, ha specificato come Gallinaro sia stato colpito , senza un apparente motivo, con un pugno all’altezza dello zigomo sinistro provocandogli un’emorragia cerebrale nei confronti della quale è rivelato inutile il lungo intervento chirurgico effettuata nella notte tra domenica e lunedì all’ospedale di Latina dove Gallinaro cessava di vivere martedì pomeriggio. Una tesi rilanciata dalla dottoressa Maria Cristina Setacci, il medico legale che, incaricato dal sostituto procuratore Giuseppe Buontempo, ha stabilito al termine dell’autopsia come Gallinaro abbia perso la vita per una grave lesività cranica che ha interessato soprattutto la zona dell’encefalo.
In un clima di profondo cordoglio venerdì mattina, infine, a cura dell'”Antica Impresa Salvatore Salemme” presso la chiesa di Santo Stefano Protomartire a Gaeta si sono svolti i funerali di Alessandro Gallinaro. Ad officiare le esequie è stato don Stefano Castaldi mentre molti cittadini comuni del quartiere di via degli Eucalipti si sono stretti attorno alla moglie della vittima Cannetta e ai figli Marco e Luca. Toccante l’omelia del parroco. Ha ricordato “la figura buona, semplice e generosa di Alessandro Gallinaro, una persona benvoluta da tutti, strappato all’affetto dei suoi cari da una morte umanamente assurda, la cui vita continua però dinanzi al Signore”.
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