Formia / Il ricordo di Romeo e le scritte sui muri: “non più un gesto d’amore ma ad atti di vandalismo”

Attualità Cronaca Formia
FORMIA –  “Mi rivolgo a tutti gli amici che hanno voluto bene a Romeo, per dire loro che scrivere il suo nome o altre frasi sui muri delle case o dei luoghi pubblici di Formia, non è il modo corretto per tenere viva la sua memoria o per comunicare il loro amore”. E’ il nuovo appello comparso sui social network a nome del portavoce della famiglia Bondanese, lo zio di Romeo, l’avvocato Salvatore Orsini. La scelta di sollecitare gli autori delle scritte a smettere di crearne di nuove non è frutto di incomprensione rispetto al dolore e alla mancanza che sentono del 17enne formiano tragicamente scomparso – ad  oggi  esattamente un mese fa – ma la volontà di spingere a  non trasformare questi sentimenti in “brutture” sparse in tutta la città di Formia.
“Voglio che voi sappiate  – scrive l’avv. Orsini  – che la vostra tristezza è la nostra, che il vostro dolore è il nostro ed anche la vostra amarezza per le decisioni giudiziarie che sono conseguite alla sua tragica scomparsa è la nostra ma, come famiglia e come cittadini formiani, vi preghiamo di smettere con questi comportamenti. Sin da quel giorno maledetto, abbiamo voluto che la morte di Romeo fosse per tutti un monito, un esempio e, soprattutto per i giovani, l’epifania di un nuovo modo di pensare ai propri comportamenti e di interpretare i rapporti sociali”.
Sono molti gli angoli e gli scorci cittadini in cui imperano scritte inneggianti a Romeo – come “Romeo vive” – e ce ne sono altre rappresentative di offese nei confronti dello Stato e delle Forze dell’Ordine, pertanto lo zio di Romeo nel suo appello sottolinea: “ciò che vedo con i miei occhi camminando per Formia e ciò che apprendo dai social mi fa pensare che quelle scritte (denigratorie anche per le Forze dell’Ordine) che stanno deturpando muri, facciate e marciapiedi della nostra amata Formia, non somigliano più ad un gesto d’amore ma ad atti di vandalismo”. 
Presto arriverà l’apposizione di una targa e la piantumazione di un albero sul luogo della tragedia che ha tolto alla vita il 17enne formiano, ovvero nei pressi di quella panchina in via Vitruvio che per tanto tempo ha incarnato il luogo del dolore, ed è questo il modo in cui i promotori dell’iniziativa, che la famiglia ha accolto, ritengono  giusto per tenere vivo il ricordo di Romeo e farne un esempio per un nuovo modo di concepire la vita senza il bisogno di ricorrere alla violenza, non le numerosissime scritte che stanno riempendo la città .
Ritengo che questo – si legge infine nell’appello dello zio di Romeo –  non sia il modo corretto per comunicare il vostro amore per Romeo; Ritengo che Romeo possa essere ricordato ed amato in mille altri modi; Ritengo che questi atteggiamenti, sotto alcuni aspetti, infanghino la sua memoria; Ritengo che Romeo non avrebbe voluto vedere questo. Grazie“.