Formia / La “panchina di Romeo” sarà pulita: “presto affissione di una targa e piantumazione di un albero”

Attualità Cronaca Formia

FORMIA – Prima o poi sarebbe accaduto: la panchina luogo dell’uccisione del 17enne Romeo Bondanese, lo sera dello scorso 16 febbraio, e spazio del dolore e della tristezza di un’intera comunità tutti i giorni a seguire, verrà pulita. “Volevo precisare che, a seguito di un colloquio con la comandante della Polizia Municipale Dott.essa Rosanna Picano, ho convenuto sulla decisione di pulire il sito rimuovendo i fiori, ormai appassiti”. Con queste parole ha diffuso la notizia sui social, l’avvocato Salvatore Orsini, zio di Romeo, nelle vesti di portavoce dell’intera famiglia del nipotino.

Quella panchina che insiste nel pieno centro della città di Formia, su uno slargo balconato di via Vitruvio che affaccia sulla darsena “La Quercia”, è divenuto un “luogo ricordo”, ma resta pur sempre uno “luogo pubblico che deve essere regolarmente pulito”.

Sappiamo che , sino ad oggi, nessuno ha osato farlo per rispetto nei confronti della nostra famiglia, peraltro, ha molto apprezzato la sensibilità delle Istituzioni” – spiega l’avv. Orsini, evidenziando la gratitudine da parte dei suoi cognati, nonché genitori di Romeo – Domenico Bondanese e Civita Di Nucci – e del nipote – fratello della vittima – Francesco Bondanese nei confronti del “Commissario Prefettizio, del Comune di Formia, la Polizia di Stato, la Polizia Municipale e tutte le Forze dell’Ordine, nonché don Mariano Salpinone per la loro collaborazione e per la sentita partecipazione all’immenso dolore”.

Abbiamo molto apprezzato – sottolinea ancora – la loro vicinanza, la loro collaborazione e, soprattutto, il rispetto e la sensibilità con cui sono state gestite ed autorizzate le manifestazioni ed i momenti di incontro tra i giovani che hanno inteso manifestare il loro amore nel ricordo di Romeo”, iniziative che si sono svolte quasi sempre proprio attorno a quella panchina, simulacro dei giovani che, in queste settimana, abbiamo visto tornare e ritornare lì anche solo per un saluto al “loro” Romeo.

Ripulire quella panchina, ovviamente, non significherà spazzare via il dolore, né tanto meno il ricordo; vorrà solo dire restituire a quel luogo con un’altra sembianza un nuovo valore: “presto seguirà l’affissione di una targa e la piantumazione di un albero affinché quel luogo resti per noi tutti, per gli amici di Romeo, per tutti i ragazzi, un luogo in cui ricordare un amico, in cui riflettere sull’assurdità di gesti dettati dalla follia umana e sul dolore che suscita in noi tutti una giovane vita spezzata”.

D’altro canto una società civile non nasconde le pagine più tristi della sua storia, ma le affronta e continua ad affrontarle nel tempo ricordandole anche attraverso i suoi somboli: seminare la vita dove ha giaciuto la morte violenta e assurda potrebbe essere il primo passo per coltivare una doverosa rinascita.