Sud Lazio: dipendenti “Panorama” in stato di agitazione contro la cassa integrazione

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SUD LAZIO – Sono in stato di agitazione i dipendenti della catena di ipermercati “Panorama” del sud Lazio, ovvero le sedi di Latina, Formia, Alatri e Cassino. L’Ugl Terziario ha deciso, dopo il confronto con l’azienda, su alcuni importanti aspetti a cui erano presenti i segretari Ugl delle province di Frosinone e Latina, i segretari regionali e le rsa. Il punto del contendere riguarda la cassa integrazione Covid per reparti che, secondo il sindacato, non funzionerà: “La cassa integrazione – ha detto il segretario regionale Ugl Terziario Amedeo Gismondi – è uno strumento per sua natura già di per sé non adatto al commercio. Se lo si utilizza secondo modalità di un’azienda metalmeccanica, il disastro è dietro l’angolo. Abbiamo chiaramente espresso la nostra opinione: il punto vendita di Alatri è fatto da donne e uomini che lavorano insieme, che collaborano tra di loro, che si rendono disponibili ad un reciproco aiuto, che mostrano il loro volto più cordiale alla clientela, che hanno sostenuto, anche nei mesi più difficili della pandemia, il “loro” Ipermercato. Questo ha permesso all‘attività di andare avanti. Solo questa dedizione è stata la chiave (pur nelle difficoltà) della tenuta dell’ipermercato”.

“Viene da pensare – ha continuato Gismondi – che chi ha proposto (nelle zone alte della società Panorama) questa articolazione della Cassa integrazione o non conosce bene questo lavoro, oppure non lo conosce affatto”. E’ stato quindi chiesto ufficialmente il ritiro della cig così come concertata dall’azienda: “La risposta – ha spiegato ancora Gismondi – è stata negativa. In conseguenza di ciò partiranno una serie di iniziative: utilizzo di tutte le ore disponibili per le assemblee sindacali che saranno richieste senza alcun preavviso e che verranno sempre svolte con le modalità del distanziamento e dell’utilizzo delle mascherine nel piazzale antistante il punto vendita. Richiesta alle lavoratrici ed ai lavoratori di astenersi, anche da un solo eventuale minuto, da qualunque prestazione di lavoro supplementare o straordinario.

Poi, monitoreremo con la massima attenzione sul rispetto delle mansioni di ciascun dipendente informando tempestivamente gli uffici pubblici preposti alla vigilanza in materia di lavoro. Chiederemo a tutti i lavoratori part-time di astenersi dal lavoro domenicale e, come ultima ratio, pur non escludendolo, prenderemo in considerazione lo sciopero pur sapendo che andrebbe ad impattare sul salario dei lavoratori”.