La Villa ritira le dimissioni, motivazioni e possibili scenari per Formia

Formia Politica

Formia – Il sindaco Paola Villa ha affidato di nuovo ad una telecamera fissa – senza alcuna interlocuzione da questa parte – la scelta di ritirare le sue dimissioni e di azzerare le deleghe dei suoi assessori (Biagio Attardi, Maria De Tata, Kristian Franzini, Orlando Giovannone, Giovanni  Melchionna e Carmina Trillino) e tre delegati esterni (Gino Forte, Matilde Aratari e Raffaele Capolino) in carica sino a sabato.

La prima  decisione l’ha assunta nel penultimo giorno del termine dei venti previsto dalla legge ed è apparsa a tutti inevitabile, quasi il male minore,  dopo non essere stata in grado di cavare il classico ragno dal buco al termine di un abbondante giro di consultazioni con la gran parte delle forze politiche, liste civiche e singoli consiglieri presenti nel massimo consesso cittadino.

La scelta  di revocare le deleghe assessorili e quelle esterne, richiesta a più riprese dagli ex consiglieri di maggioranza Antonio Capraro e Giovanni Costa e negli ultimi giorni dalla stessa coalizione di governo, è apparsa invece tardiva. Ma meglio tardi che mai. Quello della Villa è stato un gesto di buona volontà per tentare di ripartire ma il suo secondo intervento video sulla crisi, risicato per la durata (tre minuti contro i 14 registrati il pomeriggio del 30 novembre subito dopo la mancata approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio) e superficiale per la sostanza,  ha  proiettato un sindaco di Formia condividere una logica della tanto vituperata  e contrastata (nella campagna elettorale di  30 mesi fa) Prima repubblica.

“Ho azzerato la Giunta, i posti a disposizione ce ne sono quanti ne volete, chi vuole si accomodi”.  Con calma però. Un passaggio dell’intervento del sindaco, forse inconsciamente, potrebbe complicare i suoi piani. Bisogna prima approvare l’assestamento al bilancio 2020 e poi, forse agli inizi del nuovo anno mettere mano al nuovo esecutivo che nascerà in consiglio il 28 ed il 29 dicembre. “Ora il pensiero – ha concluso nel suo intervento il sindaco  Villa – va al prossimo e determinante consiglio comunale. Successivamente l’impegno sarà quello di confrontarsi per tutti per dare una concreta e credibile risposta amministrativa alla città”.

Insomma l’apertura del sindaco di Formia c’è stata ma quanti l’hanno già recapitata e quanti intenderanno farlo per permettere al consiglio comunale di scollinare la delicata forca caudina dell’assestamento di bilancio?  Paola Villa si giocherà il tutto per tutto in quella sede e sarà un obbligo per il sindaco in questi giorni festivi e di lockdown tentare di formalizzare una nuova maggioranza, numerica e politica, che accetti di approvare innanzitutto l’assestamento e solo successivamente decidere o meno di far parte della squadra di governo della Villa bis. Chi intenderà di accettare in bianco questa pesantissima cambiale? Il bonus dei venti giorni per quanto riguarda il ritiro delle dimissioni è stato dilapidato.

Ora resta quello, altrettanto inderogabile, del Prefetto di Latina Maurizio Falco che l’11 dicembre ha concesso al comune di Formia venti giorni di tempo per licenziare la salvaguardia, pena lo scioglimento dello stesso consiglio comunale.

La professoressa, rispetto all’esternazione shock ed offensiva del 30 novembre nei confronti dell’imprenditore Maurizio Costa ,è apparsa più calma e serena . Ma ha preferito leggere un foglio che aveva davanti piuttosto che parlare per tre minuti a braccio. Ancora una volta nessun cenno su possibili errori commessi in questi due anni e mezzo di mandato amministrativo. Ha invece esternato ottimismo da tutti i pori: “Durante questi 20 giorni ho avuto modo di ascoltare tutte le forze politiche presenti in consiglio e i singoli consiglieri. E’ stato importante comprendere e confrontarci – ha specificato – sulle conseguenze che la crisi politica potrebbe avere sulla città durante questo periodo che si profila più lungo del dovuto. Le notizie, infatti, ci informano – ed era facile prevederlo – che la pandemia e la lunga fase della vaccinazione dilateranno i normali tempi sulla gestione dei futuri appuntamenti. Va inoltre detto  – ha aggiunto la professoressa Villa  – che nei prossimi mesi per i comuni sarà fondamentale calamitare tutte quelle risorse economiche provenienti dalla Regione, dal governo e dell’Europa affinché si mettano in campo ogni forma di ristoro per le famiglie, le imprese e per le fasce più deboli della nostra città”.

Sul versante politico in questi 20 giorni  il “riabilitato” sindaco di Formia  ha ammesso urbi et orbi che “vi sono state tutte una serie di aperture, anche diverse tra loro, le quali hanno bisogno dei giusti tempi di maturazione e di riflessione, considerata l’enorme importanza che rivestiranno sul futuro prossimo della città. Ecco perché ritengo che a compiete il primo passo – ha aggiunto ancora Paola Villa – sia io. Credo infatti che l’azzeramento della Giunta sia un importante , tangibile e doveroso segno di apertura”.

Quanti dei “volenterosi” lo recepiranno sino in fondo? Tutti e sei gli assessori non faranno più parte della nuova Giunta qualora venisse varata?  Dipenderà naturalmente dal tipo di trattative che il sindaco dovrà necessariamente portare a termine prima e subito dopo Natale ma gli ex consiglieri di maggioranza Costa e Capraro confermeranno la loro posizione di avere una “discontinuità totale e radicale” nella gestione diretta del governo della città?  E come potrebbero reagire se qualche assessore “dimissionato” potrebbe uscire dalla porta e entrare dalla finestra magari finendo come componenti dello staff del sindaco svolgendo un potere contrattuale ancor più marcato di quello svolto sino a sabato mattina?

Non  sono congetture di poco conto perché chi accetterà d’ora innanzi di contribuire a portate questa croce chiederà precise garanzie ed il versamento di chiare fidejussioni sul suo conto. Da ottima skipper qual è il sindaco di Formia non poteva non pronunciare parole al miele nei confronti dei componenti del suo equipaggio: “Ringrazio tutti e sei gli  assessori che mi hanno accompagnato in questi venti giorni portando a termine capitoli importanti che scadevano in questo periodo come il bando per i buoni spesa e l’emergenza alimentare, l’organizzazione della postazione comunale per svolgere i testi antigenici e molecolari per il Covid 19 e la conclusione dell’iter amministrativo per l’acquisizione al patrimonio comunale del teatro Remigio Paone”.

Niente di strabiliante. Il decreto di revoca degli assessori, il numero 39 del 19 dicembre,  il capo dell’amministrazione formiana l’ha motivato in questi termini: “La decisione si basa su valutazioni di opportunità politico- amministrative a seguito di verifica interna.  Non si tratta di atto amministrativo né di un provvedimento che riguarda motivi personali o professionali legati ai singoli assessori. Ma va nella direzione di essere a garanzia della coesione e dell’unitarietà dell’azione di governo, con il preciso obiettivo di perseguire con piena efficienza il programma politico e di rilanciare l’azione politico-amministrativa, nell’esclusivo interesse pubblico, a favore della cittadinanza e nel rispetto del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione.  In seno alla maggioranza consiliare si è venuta a determinare una situazione che richiede una verifica politica e una riconsiderazione complessiva degli assetti di governo, nella prospettiva di un effettivo e concreto rilancio dell’azione amministrativa, che risulta di fondamentale importanza per il conseguimento degli obiettivi fino al termine del mandato”.

Intanto sono rimasti in silenzio un po’ tutti, da Forza Italia all’Udc, dalla Lega al Pd passando per gli indipendenti Costa e Capraro, gli stessi che ora hanno capito che avrebbero potuto gestire al meglio i venti giorni che, previsti dal decreto legislativo 267 /2000, sono stati concessi al sindaco Villa per ritirare – cosa che poi è avvenuta – le sue dimissioni. Le minoranze sono rimaste in silenzio negli incontri bilaterali, il sindaco ha riorganizzato la sua maggioranza e soprattutto ha sperato – quando il ferro era caldissimo – che nessuno si rivolgesse da un notaio per presentare una mozione di sfiducia dopo l’Aventino raggiunto da “Ricominciamo con voi”.  Realizzare ora un qualcosa a cui non hai pensato nel momento più propizio costituirebbe soltanto un esercizio di recriminazione e di palese debolezza politica e gestionale.

L’Onorevole Gianfranco Conte di “Formia con te” sabato era in via Vitruvio ospite di Pasquale Cardillo Cupo in un gazebo di Fratelli d’Italia impegnato a sostenere le aziende italiane, i prodotti tipici, il piccolo commercio, soprattutto quello formiano. Il cinque volte parlamentare di Forza Italia ha mischiato di nuovo le carte. Esordendo ha dichiarato che l’intervento del sindaco Villa “non mi è proprio piaciuto ..quasi quasi è sembrato offensivo. Ha fatto capire che ha dei posti liberi pronti da assegnare. A noi non interessano le poltrone ma uno spirito nuovo ed un programma di rottura rispetto alla prima parte, ormai andata, della consiliatura”. L’ex deputato azzurro nella seconda parte della dichiarazione è apparso più collaborazionista: “Prendo atto che il sindaco Villa continui a non riconoscere gli errori commessi per inesperienza e per buona fede. Ma siamo ormai al giro di boa del mandato e di tempo c’è stato per imparare qualcosa. Ora se dovessero arrivare subito segnali “nuovi ed importanti” in vista dell’elaborazione del bilancio di previsione 2021 saremmo anche pronti ad esaminarli e vagliarli”. Con una prova fedeltà già dal voto dell’assestamento di bilancio?

A  Conte si affiancherà anche Pasquale Cardillo Cupo che del centro destra  è stato il candidato a sindaco alle amministrative del 2018  battuto dalla Villa e rappresenta il partito di Giorgia Meloni – componente autorevole del tavolo provinciale del centro destra con Forza Italia e Lega – nel consiglio comunale di Formia ed in quello provinciale di Latina? E in questa storia tutta formiana Amleto non c’entra proprio nulla.