Coronavirus, i Comuni pontini chiedono la permanenza dei drive in per effettuare i tamponi

Cronaca Latina Sanità

LATINA – E’ leggermente sceso – ma resta sempre preoccupatamente alto – il numero dei nuovi positivi al Coronavirus in provincia di Latina. Nelle ultime 24 ore si sono state censite dall’Asl 25 nuove infezioni al Covid e farla da padrone ancora una volta è il comune di Latina con sette nuove positività seguito da quello di Aprilia con cinque, da Terracina con quattro, da Cisterna e Gaeta con due a cui si aggiungono gli unici contagi di Sermoneta, Sonnino e Cori. La situazione epidemiologica in provincia resta grave e, dopo Aprilia e Priverno, lunedì 12 ottobre sarà attivato, dalle 14 alle 18, dopo una lunga attesa, un terzo drive in, presso l’ospedale “Monsignor Luigi Di Liegro” di Gaeta. Molti sindaci hanno chiesto, anche attraverso specifici ordine del giorno dei rispettivi consigli comunali, di rendere permanente questa struttura presso la quale sottoporsi ai tamponi molecolari.

A chiedere all’Asl di autorizzare un secondo drive in sul territorio del Golfo è stato anche il sindaco di Itri Fargiorgio in una lettera inviata al direttore generale Giorgio Casati ma anche ai genitori di una sezione della locale scuola dell’infanzia presso la quale era stata ufficializzata la positività di un bambino frequentante. La richiesta dell’avvocato Fargiorgio è stata formalizzata mentre cessava di vivere in un ospedale della capitale un anziano di 89 anni di Itri che, alle prese con una pregressa e deteriorata situazione clinica, è deceduto per gli effetti del Coronavirus. Si tratta della quarantesima vittima in provincia di Latina dall’inizio della pandemia, i cui funerali si svolgeranno, in forma strettamente privata, lunedì pomeriggio alle ore 16 a Itri. La richiesta del sindaco Fargiorgio è stata inoltrata anche alla dirigente dell’istituto comprensivo Lidia Cardi, la stessa che aveva tempestivamente provveduto a sanificare i locali della scuola infanzia dopo il caso di positività che aveva purtroppo riguardato un bambino in tenera età. Di questa istanza il sindaco Fargiorgio ne ha parlato con il direttore generale dell’Asl Casati offrendo anche la disponibilità di due aree – Via 8 Marzo che il parcheggio antistante la struttura geodetica “Carabinieri d’Italia – dopo il via libera del Comando della Polizia locale e della Protezione civile. L’Asl purtroppo non ha concesso al momento l’autorizzazione per l’allestimento del drive in sollecitato dal comune di Itri e “Mi è stato risposto dall’Asl – ha polemizzato il sindaco Fargiorgio – che i numeri evidenziati dai contatti diretti avuti con il bambino positivo al Covid – 23 tra alunni, maestre e collaboratori scolastici – non giustificano la concretizzazione della proposta avanzata”. I tamponi sono stati eseguiti grazie al filo diretto instaurato con i vertici del distretto socio sanitario (il dottor Antonio Graziano) e con il referente locale del dipartimento di Prevenzione dell’Asl ma questo intervento non è più sufficiente: “Ho rappresentato le difficoltà, legate allo stato di incertezza, in cui versano i familiari dei bambini che attendono da troppo tempo di essere sottoposti ai tamponi in considerazione del fatto – ha osservato il sindaco di Itri – che l’ultimo contatto con il loro amichetto risale a giovedì 1 ottobre.”

Insomma serve un drive in anche a Itri e l’avvocato Fargiorgio, in caso contrario, ha anche ipotizzato di fare ricorso ad un’unità mobile “liberando da comprensibili e fisiologiche ansie non solo i genitori ma anche l’intero universo scolastico locale. E’ vero – ha concluso il sindaco Fargiorgio – dai parametri di riferimento dell’Asl Itri non può essere considerata a livello di attenzione come altri centri della provincia ma la particolare singolarità e delicatezza della vicenda – ha concluso – in considerazione del coinvolgimento di bambini molto piccoli (che interagiscono con i genitori, i fratellini e i nonni) deve indurre a conferire al caso una corsia assolutamente preferenziale e sicuramente una necessaria priorità”.