Incendio alla Loas di Aprilia, Pernarella: “Ennesimo disastro annunciato”

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APRILIA – “La nuvola di fumo nero sprigionatasi nell’incendio della scorsa notte ad Aprilia al deposito Loas Italia non ci lascia tranquilli come qualche anno fa ci tenevano in apprensione le fiamme al TMB di Roncigliano o alla Eco X di Pomezia. Casi simili di impianti gestiti da privati spesso strapieni dove evidentemente sono esercitati scarsi o nessun controllo e la sicurezza delle persone sembra essere sempre in secondo piano rispetto all’interesse economico”.

A dichiararlo è Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e membro della Commissione rifiuti regionale all’indomani dell’incendio che ha tenuto impegnate per tutta la notte le squadre dei Vigili del Fuoco della provincia di Latina. “A nemmeno una settimana dall’approvazione di un Piano rifiuti che non risolve gli atavici problemi del Lazio – ha osserva Pernarella – non possiamo non annotare come le problematiche di questo impianto fossero state evidenziate già nel 2015 dall’Arpa Lazio. Nonostante questo, l’autorizzazione al trattamento di 140mila tonnellata tra carta, plastica da raccolta differenziata, copertoni d’auto e quant’altro era stata prorogata per sei mesi nel dicembre 2019 per la ‘difficoltà di espletamento delle procedure tecniche istruttorie’ da parte del settore ambiente della Provincia in barba agli adempimenti e prescrizioni dettati dalla Circolare del Ministero dell’ambiente n. 1121 del 21 gennaio 2019 per prevenire i roghi negli impianti di questo tipo, richiamo che invece il Consiglio Regionale ha introdotto nel Piano regionale rifiuti solo grazie a un emendamento del Movimento 5 Stelle”.

Una proroga, quest’ultima, ulteriormente rinnovata anche all’impianto apriliano per novanta giorni nello scorso giugno e che si sarebbe conclusa tra poco più di un mese. “Siamo certi – ha concluso il consigliere regionale – che la magistratura incaricata dell’indagine effettuerà le dovute verifiche su tutte le prescrizioni e le autorizzazioni ricevute dall’impianto negli ultimi dieci anni. Attendiamo inoltre di conoscere i risultati dell’Arpa sulle emissioni in atmosfera e la loro nocività, ma di fatto la nuvola di fumo nero che ieri sera era avvistata sin da Latina, non è improbabile che si sia estesa su tutta la pianura pontina, mettendo a rischio tutti i cittadini che sono stati costretti a respirarla”.