Itri – 20 km per ritirare la corrispondenza, i disagi dei cittadini con le Poste Italiane

Attualità Itri
L'ufficio Postale di Itri
L’ufficio Postale di Itri

ITRI – Cara vecchia posta, ti scrivo. Potrebbe riassumersi così la vicissitudine di numerosi cittadini di Itri, stanchi dei continui disservizi delle Poste Italiane da quando, un anno fa, la riorganizzazione degli uffici ha previsto che tutta la corrispondenza arrivi e venga smistata solo alla sede centrale di distribuzione di Formia che, tra gli altri, oltre alle proprie deve occuparsi anche delle missive di Minturno e Gaeta. Un bacino d’utenza enorme, per intenderci.

Ecco spiegato il motivo per cui molti itrani sono costretti a fare 20 km tra Itri e Formia per ritirare anche una singola lettera. D’altronde, i disagi di questo “servizio a metà” sono intuibili. Bollette mai arrivate, ingiunzioni del tribunale, dispendio di tempo, soldi e benzina per andare e tornare da casa.

Dal canto suo, l’ufficio postale della cittadina di 10 mila abitanti ha la sola responsabilità dei servizi finanziari e non può esprimersi in merito alle difficoltà riscontrate dagli utenti. Come se già non bastassero i disagi. L’ufficio itrano non dà spiegazioni, la responsabilità è solo dell’ufficio smistamento di Formia e tra i due non c’è comunicazione. Per chi vuole lamentarsi c’è solo un numero di telefono. Null’altro. A qualcuno è andata bene ed è riuscito a risolvere la situazione, ma non sempre le cose vanno come promesso.

In questo caos generale che vede molti – per fortuna non tutti – costretti a recarsi all’ufficio postale di Formia per avere la propria corrispondenza, uno dei veri problemi è quello della riduzione dei postini. Problema che nel periodo estivo si aggrava. E non solo ad Itri. L’unica posta che viene garantita sono le raccomandate, per le altre bisogna aspettare e sperare.

Eugenio Veneri
Eugenio Veneri

La criticità della consegna della corrispondenza del Lazio è cosa ben risaputa anche negli uffici ai piani alti delle Poste Italiane. Come afferma al quotidiano “L’Avvenire” Eugenio Veneri  segretario regionale dei sindacati postali del Slp-Cisl, “I motivi sono da ricercarsi nelle mancate assunzioni e la scarsità di mezzi, sia auto che moto. Quelli disponibili sono in condizioni fatiscenti e rischiano anche di essere pericolosi. Molti Comuni del Lazio sono senza portalettere. E si tampona con assunzioni a tempo determinato, ma questo non consente di organizzare un buon servizio”.

A farne le spese, purtroppo, sono i cittadini come il signor Giuseppe, che si vede costretto a percorrere 20 Km per andare e tornare da Itri, solo al fine di avere la sua corrispondenza. E magari spesso è pure una bolletta ormai scaduta. Quando si dice “oltre al danno, pure la beffa”.

Gisella Calabrese