Operazione “Touch & Go”, lunedì gli ultimi 11 interrogatori di garanzia. Pronti i primi ricorsi al Riesame

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SUD PONTINO – Gli ultimi 11 dei 22 indagati, arrestati mercoledì dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione “Touch & Go” con l’accusa di aver fatto parte di un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti sui territori di Formia e Scauri per conto di due clan camorristi dominanti nel quartiere napoletano di Secondigliano, compariranno lunedì davanti ai Gip dei Tribunali di Cassino, Isernia, Napoli e Frosinone per gli ultimi interrogatori di garanzia. Saranno sentiti per rogatoria e su richiesta del Gip del Tribunale di Roma Ezio D’Amizia, lo stesso magistrato che, su richista del sostituto procuratore Corrado Fasanelli della Direzione Distrettuale antimafia della capitale,aveva emesso le misure cautelari – 21 in carcere ed una ai domiciliari- con l’ipotesti accusatori di aver assunto, attraverso la violenza e la forza, il monopolio dellodi cocaina, shaboo, hashish e marijuana sul territorio del Golfo.

E’ probabile che gli ultimi indagati tuttora in carcere si avvalgano della facoltà di non rispondere alla stessa stregua di quanto fatto sabato presso il l carcere di Velletri (davanti il Gip del locale Tribunale) Giuseppe Boccarrato da Marco Barattolo, 38enne di Formia, Diego Camerota, 35enne di Scauri, e Giuseppe Leone, 45enne di Formia. Il terzetto, recluso nel carcere di Velletri e difeso ddagli avvocati Giovanni Valerio, Massimo Signore e Luca Scipione, hanno mantenuto la bocca cucita per dare la possibilità ai rispettivi legali difensori di esaminare “al meglio” le 465 pagine dell’ordinanza di custodia cauelare e verificare gli iter autorizzativi dei decreti con cui sono state eseguiti, dal 2015 in poi, le intercettazioni telefoniche ed ambientali e le riprese video da parte dei Carabinieri.

Si erano avvalsi della facoltà di non rispondere venerdì, anche i fratelli Domenico e Raffaele Scotto, di Minturno, Stefano Forte, di Scauri, Giovanni Nocella, di Formia, Danilo Clemente, di Scauri, e Giancarlo Di Meo, di Minturno,al termine degli interrogatori svolti presso il carcere romano di Regina Coeli dove si trovano al momento. Lunedì sarà sentita, assistita dall’avvocato Massimo Signorem l’unica donna arrestata dai Carabinieri: si tratta Raffaela Parente, di 27 di Minturno, attualmente reclusa a Reggio Emilia. Era stata arrestata a Parma dove lavorava per conto di una multinazionale.

Intanto tutti gli indagati hanno preannunciato ricorso al Riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip D’Amizia. E la prima a presentarla è stato la difesa di Danilo Clemente attraverso un ricorso sottoscritto dagli avvocati Pasquale Cardillo Cupo e Vincenzo Macari.