Sperlonga / Hotel Cusani, la Procura di Latina fa ricorso contro prescrizione

Cronaca Sperlonga

SPERLONGA – Ancora un capitolo è stato scritto nell’infinita querelle tecnico-amministrativa e giudiziaria legata al “Hotel Grotta di Tiberio”, un tempo in comproprietà del sindaco di Sperlonga e due volte presidente della Provincia Armando Cusani e, ora, del suocero Erasmo Chinappi.

La rinomata struttura ricettiva, che costeggia la Flacca lungo il litorale di levante di borgo saraceno, è finita ancora nell’occhio della magistratura pontina ed il magistrato titolare delle indagini, promosse con le ipotesi di reato di abusivismo e di lottizzazione abusiva e culminate con il sequestro preventivo, il sostituto procuratore Giuseppe Miliano negli ultimi giorni utili ha impugnato davanti la Corte d’Appello la sentenza numero 811 con cui il giudice monocratico del Tribunale di Latina Maria Assunta Fosso lo scorso 16 marzo ha dichiarato prescritto il procedimento penale di cui erano imputati, con l’ipotesi accusatoria di lottizzazione abusiva, proprio il sindaco Cusani ed il suocero Erasmo Chinappi, e ha dissequestrato lo stesso albergo.

Quest’ultima iniziativa della Procura l’ha rivelata il coordinatore del movimento civico “Partecipazione Attiva”, Nicola Reale, lo stesso che nei giorni scorsi aveva scritto alla Prefettura, alla Regione, ai Carabinieri e allo stesso Comune ricordando come la sentenza del giudice Fosso sollecitasse la stessa Giunta a procedere all’abbattimento o alla confisca dell’albergo per destinarlo a pubblica utilità. L’appello del Pm Miliano fa leva su una “erronea” interpretazione da parte del Tribunale di Latina del contenuto della sentenza delle sezioni riunite della Cassazione in base alla quale, nonostante l’avvenuta prescrizione del reato di lottizzazione abusiva, la struttura alberghiera non dovesse tornare nella disponibilità dei proprietari, ma essere, appunto, confiscata o abbattuta.

Dopo 15 anni si apre così l’ennesimo e nuovo capitolo di una vicenda che, in attesa del pronunciamento dei giudici d’appello, potrebbe conoscere nuovi e clamorosi sviluppi.