Ventotene / Acqualatina e dissalatore, è guerra con il sindaco Santomauro

Politica Ventotene

VENTOTENE – Se a causa della gravosa emergenza idrica non sono buoni i rapporti tra i comuni del sud-pontino ed Acqualatina, sono senz’altro pessimi quelli instaurati dal neo sindaco di Ventotene, il notaio Gerardo Santomauro, con i vertici dell’ente gestore. Il pomo della discordia non è rappresentato dalla carenza idrica ma dallo strumento che Acqualatina vuole utilizzare per prevenirla in futuro, i dissalatori. Appena insediato, il neo sindaco aveva emesso un’ordinanza per bloccare nei pressi del porto borbonico l’installazione della struttura giunta da Formia a bordo di un traghetto della Laziomar. I lavori sono stati fermi alcuni giorni, il tempo che il Tar del Lazio raccogliesse un’istanza di sospensiva di Acqualatina che ha fatto leva come l’installazione del dissalatore, l’unica soluzione in grado di garantire un approvvigionamento idrico autonomo per la seconda isola pontina, sia un’opera prevista da un protocollo ad hoc sottoscritto con il Comune e la Regione Lazio per garantire – come peraltro giù avvenuto in molte isole italiane – alte prestazioni, sia in termini di approvvigionamento, che di tutela dell’ecosistema marino.

Gerardo Santomauro
Gerardo Santomauro

La vendetta – si far per dire – del sindaco di Ventotene non si è fatta attendere. Santomauro ha presieduto una riunione d’urgenza della Giunta che ha revocato la delibera con cui, il 14 dicembre 2015, era stato concesso ad Acqualatina un locale comunale in via Roma, adiacente alla biblioteca, per realizzarvi il cosiddetto “Punto Acqua”, uno sportello dove fornire assistenza e informazioni all’utenza isola. La giunta ha precisato che questi locali ora servono all’amministrazione comunale per finalità sociali e ha anche revocato la relativa convenzione con l’ente gestore, il quale – quanto prima – avrà una rendicontazione con cui dovrà versare i canoni di locazione per l’occupazione dell’immobile di proprietà comunale.

Amara la replica di Acqualatina a questa iniziativa del sindaco Santomauro: “La revoca del ‘Punto Acqua’ dell’isola è un danno grave e lesivo per gli utenti, che dovranno recarsi a Formia anche solo per richiedere un’informazione. Ora procederemo a calcolare i costi sostenuti per sostenere questa iniziativa richiesta dal Comune ma ci dispiace sottolineare come la delibera di revoca non sia stata preceduta da alcun preavviso, e costituisce atto unilaterale rispetto ad una convenzione richiesta dal Comune di Ventotene stesso. Tra l’altro, come fatto in altri casi, per il primo periodo a valle dell’inizio della gestione del servizio sull’isola, Acqualatina si è fatta sin qui carico anche dei costi del personale, oltreché dell’allestimento, le migliorie e la manutenzione dei locali comunali che, con la delibera pervenuta oggi, vengono resi indisponibili al servizio”.

Intanto l’ente gestore ha inviato al sindaco di Ventotene una lettera in cui manifesta “stupore e rammarico” per il danno arrecato all’utenza di Ventotene che non avrà più un punto di riferimento in loco, e che – come detto – dovrà recarsi a Formia per avere un contatto diretto con un operatore. Acqualatina intanto ha garantito che procederà allo sgombero dei locali, e di tutto quanto messo precedentemente a disposizione, e calcolerà i costi sostenuti, al fine di chiederne la restituzione al Comune, non avendo potuto il Gestore ammortizzarne i costi, visto il brevissimo tempo, concesso dall’amministrazione comunale, per erogare il servizio ai cittadini.

Saverio Forte