Nuove norme per il calcolo della pensione degli italiani, buone notizie per tutti i percettori: cosa sta succedendo
La particolare congiuntura economica, irta di difficoltà per diverse categorie di persone, porta a notevoli preoccupazioni, per quanto riguarda specialmente l’aumento del costo della vita, che rende decisamente più complesso arrivare alla fine del mese senza ansie particolari. Un fattore che coinvolge anche i pensionati.

Il tema dell’importo delle pensioni è da sempre presente nel dibattito pubblico e porta con sé un notevole carico di polemiche, come sappiamo bene. Non sono in pochi coloro che arrancano, con la cifra che spetta loro, chiedendo un intervento da parte delle istituzioni. Ma da questo punto di vista ci sono novità importanti.
Infatti, le ultime indicazioni normative fanno sì che per alcuni possa esserci un aumento della pensione attuale e futura, grazie all’eliminazione dei cosiddetti contributi penalizzanti. Andiamo a vedere di che cosa si tratta.
Ricalcolo della pensione, la sentenza della Corte di Cassazione favorisce l’aumento: il dettaglio
La svolta viene segnata infatti dalla sentenza n. 30803/2024 della Corte di Cassazione. Una sentenza particolarmente significativa, che permette ai pensionati di chiedere il ricalcolo della pensione secondo nuovi parametri.

Nello specifico, questo comporta che si possa andare ad intervenire nel computo degli anni complessivi di contribuzione, andando ad escluderne gli anni più sfavorevoli, quelli cioè in cui ci sono stati momenti di disoccupazione, di abbassamento del reddito o di cassa integrazione. In questo modo, si può chiedere la neutralizzazione di questi anni contributivi, per evitare che si vada ad abbassare la media contributiva e quindi l’importo stesso della pensione.
Si tratta di una interpretazione giurisprudenziale, come si può facilmente intuire, dal notevole significato e che può dare respiro a diverse fasce di pensionati, andando a inquadrare in maniera più equa la loro carriera lavorativa dal punto di vista del reddito percepito nel corso degli anni e dunque dei contributi versati. Tuttavia, da quanto filtra, le singole situazioni potrebbero differire molto l’una dall’altra in sede di applicazione effettiva della sentenza. Ecco perché, per capire se si può rientrare in questa casistica e se può convenire presentare istanza di ricalcolo, è bene rivolgersi a un esperto di diritto previdenziale a un patronato, prima di procedere con una specifica richiesta all’INPS.