Latina / Attacchi di Gina Cetrone dopo sentenza di condanna, dura presa di posizione dell’Ass. Nazionale Magistrati

Cronaca Latina

LATINA – Condannata a sei anni e mezzo di reclusione per aver chiesto il supporto del clan Di Silvio in occasione delle elezioni amministrative del 2016 al comune di Terracina in cui era candidata, l’ex consigliera regionale del Pdl Gina Cetrone non era stata tenera nei confronti dei pm inquirenti, dei giudici che l’hanno processata e condannata e dei giornalisti che hanno seguito il suo dibattimento. Li aveva definiti su facebook componenti di un’associazione a delinquere. Non si è fatta attendere la severa presa di posizione dell’Anm, l’associazione nazionale magistrati.

Il segretario ed il presidente della delegazione di Latina, Mario La Rosa e Andrea D’Angeli hanno voluto esprimere solidarietà ai bersagli della Cetrone. E vengono tutti menzionati: il Presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti, i giudici Francesco Valentini ed Elena Nadile, i sostituti procuratori della Direzione Distrettuale antimafia di Roma Corrado Fasanelli e Luigia Spinelli ma anche le forze dell’ordine per la loro dedizione nel contrasto al crimine” e i giornalisti “per il loro impegno quotidiano nell’esercizio della libertà di stampa”.

I delegati pontini dell’Anm hanno così censurato le affermazioni dell’ex consigliera regionale “che travalicano oltremodo il diritto di critica e appaiono di particolare gravità, sfociando in un attacco offensivo contro il lavoro indipendente, imparziale e coraggioso di magistrati. Sono quelli – hanno aggiunto i giudici La Rosa e D’Angeli – che con abnegazione, operano quotidianamente in una realtà complessa e difficile connotata dalla rilevante presenza anche di criminalità organizzata. Essi adempiono al loro dovere nel rispetto delle garanzie della difesa e non è tollerabile che siano screditati sul piano personale soltanto per aver esercitato il loro ruolo”.

La sezione di Latina dell’Associazione Nazionale Magistrati su un fatto è categorica: “a tutela della propria professionalità, del proprio onore e della propria integrità morale e fisica, la magistratura risponde e risponderà compatta a ogni tentativo di delegittimazione”.