Gaeta / Mancate Commissioni consiliari, pressing del centro-sinistra sull’operato dell’Amministrazione

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GAETA – Continua il pressing, sempre più asfissiante, delle minoranze di centro sinistra al comune di Gaeta contro l’operato del presidente del consiglio comunale Davide Speringo sulla mancata nomina delle commissioni consiliari e, peggior ancora, sulla mancata convocazione delle commissione trasparenza, controllo e garanzia, la cui presidenza spetta proprio alle opposizioni. Il suo candidato principale, l’ex sindaco Silvio D’Amante, sulla querelle delle commissioni – a Gaeta le elezioni amministrative si sono svolte oltre tre mesi fa, il 12 giugno – aveva chiesto il pronunciamento della Prefettura di Latina preannunciando in consiglio quello che sarebbe stato il suo parere: le commissioni vanno varate rispettando i criteri della proporzionalità e della rappresentatività di tutte le forze politiche e civiche presenti nel rinnovato consiglio comunale.

Il “via libera” della Prefettura, protocollata al comune il 27 luglio, è stato reso noto soltanto agli inizi di settembre e nel mirino dell’ex sindaco D’Amante erano finiti il presidente Speringo (“la lettera della Prefettura mi è stata recapitata soltanto un paio di giorni fa” aveva precisato) e la segretaria comunale nonché responsabile dell’anti corruzione Patrizia Cinquanta. Perché dell’esistenza della risposta della Prefettura si è dovuto attendere un lasso temporale di 40 giorni? La maggioranza Leccese è pronta a superare l’empasse delle commissioni conferendo, con gli intenti di ridurre le spese e di tenere a bada le stesse minoranze, i loro poteri consultivi alla conferenza dei capigruppo che, sarebbe sì composta dai rappresentanti delle 11 forze politiche presenti in consiglio, si riunirebbe una tantum, magari alla vigilia delle sporadiche sedute consiliari.

Al Comune di Gaeta la composizione della commissione Trasparenza è stata deliberata nel primo consiglio comunale utile, lo scorso luglio, ma non si può convocare perché un suo componente è già dimissionario. Si tratta dell’ex consigliere di maggioranza Giovanni Di Tucci, entrato a far parte dello staff del neo sindaco di Gaeta. Andrebbe convocato il consiglio comunale per deliberare la surroga con il primo dei non eletti della lista “Mitrano nel cuore” Luca Gallinaro ma la campagna elettorale ha bloccato tutto. Ma entro il 30 settembre il consiglio comunale avrà l’obbligo di approvare il bilancio consolidato e, dunque, sarà quella la prima occasione utile – non è escluso l’arrivo di una diffida del Prefetto di Latina ad adempiere entro 20 giorni qualora non venisse rispetto il termine del 30 settembre – per sostituire Di Tucci nella commissione trasparenza per poterla poi convocare con l’elezione del suo presidente. Al forcing politico amministrativo di D’Amante si è aggiunto ora anche quello dell’ex candidato a sindaco di Gaeta Comunità di valore, del Pd e di Europa Verde.

La professoressa Sabina Mitrano nel week end ha preso carta e penna e hai inviato ai vertici dell’amministrazione comunale di Gaeta due interrogazioni per stigmatizzare la mancata convocazione della commissione Trasparenza e per rinnovare la richiesta ad avere “doverose delucidazioni” sul bilancio dell’ente. “Nonostante le dichiarazioni e i proclami profusi anche all’insediamento della nuova amministrazione comunale, della decantata trasparenza non vediamo che le “ombre” – tuona esordendo Sabina Mitrano. A tre mesi dalle elezioni, infatti, non è ancora stata convocata la Commissione di Controllo e Garanzia, che ha proprio il compito di vigilare sugli atti amministrativi e di verificarne la regolarità nonché la esatta comunicazione alla cittadinanza.

La sua importanza investe tutti i settori della azione amministrativa, ed è ancora maggiore in questo momento in cui, avendo voluto interpellare il Prefetto sulla più corretta formazione delle Commissioni, esse non sono state mai convocate. La commissione Controllo è però autonoma rispetto a queste problematiche. E’ regolata da un apposito articolo, il 18, del Regolamento del Consiglio Comunale, e quindi poteva essere convocata da subito, e permettere a maggioranza e minoranza di confrontarsi ed esaminare gli atti relativi ad esempio al Bilancio, ai Rifiuti e ancora di più, in questa fase così delicata, occuparsi dei lavori pubblici che stanno investendo le scuole con tutti i disagi a cui stiamo assistendo”.

Sabina Mitrano ha censurato platealmente anche quello che ha definito “l’atteggiamento assolutamente antidemocratico e scorretto” dell’assessore al Bilancio Lucia Maltempo che, a due mesi dagli ultimi consigli comunali (del 13 e 25 luglio), “non ha ancora risposto ai miei quesiti . Sebbene sia assolutamente auspicabile una risposta immediata alle domande di chiarimento formulate in consiglio comunale, in modo da poter procedere alla votazione dei vari punti con cognizione e consapevolezza, l’assessore ha preferito dichiarare di voler rispondere per iscritto. Nonostante ciò, trascorsi oltre 60 giorni, “nessuna risposta è stata data, quasi disprezzando il diritto alla informazione non solo dei Consiglieri ma soprattutto di tutti i Cittadini, ed anche il dovere della trasparenza della amministrazione. Se pensiamo poi che alcuni quesiti riguardavano delle variazioni di bilancio che hanno tolto fondi alla scuola, alle famiglie bisognose o a settori della cultura e del turismo, certi interrogativi sono ancora più importanti e le risposte ad essi fondamentali”.

Piccata la replica dell’assessore Maltempo: “La consigliera Mitrano ha forse commesso una dimenticanza. Nell’ultimo consiglio comunale, quando non erano trascorsi ancora i giorni stabiliti per una risposta…., la stessa professoressa Mitrano, è vero, mi aveva sollecitato e le risposi che potevo risponderle oralmente, se avesse voluto, anche in quel momento. La consigliere Mitrano mi rispose favorevolmente e le spiegai doverosamente le variazioni deliberate in Giunta al bilancio di previsione. Tutto qui per onore della verità e non della forzata mistificazione. La professoressa Mitrano vuole una risposta anche per iscritto? Non lo considero un problema. Tutt’altro”.

Sulla mancata convocazione è tornato a punzecchiare il presidente del consiglio Speringo anche il consigliere d’opposizione Silvio D’Amante: “Che dire, si sta dimostrando un arbitro di parte, poco avvezzo ad un ruolo istituzionale e di garanzia verso tutti. Io l’ho votato alla presidenza dell’aula per far capire che le regole sono per tutti. La maggioranza c’è – ha aggiunto D’Amante riferendosi alla mancata nomina delle commissioni – e deve decidere com’è giusto che sia su come intende vararle. Il gioco non può essere taroccato, le regole bisogna rispettarle e non piegarle ad uso della maggioranza. Nemmeno il 70 %dei voti può inficiare le regole la minoranza viene vista come intralcio ad ‘Avanti tutta’. Mi dispiace di aver assimilato l’idea con cui è possibile fare tutto. Ma non è così e le regole, sin quando esistono, vanno rispettate. E ci dispiace rimarcare come il presidente Speringo non l’abbia ancora capito”.