Prostituzione, blitz contro sfruttamento di donne cinesi: 4 arresti, uno a Formia

Cronaca Formia

FORMIA – Dalle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Comando Compagnia di Matera hanno eseguito una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Matera, su richiesta della locale Procura, nei confronti di 4 indagati ritenuti responsabili di aver fatto parte, a vario titolo, di un’associazione finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. Il sodalizio criminale individuato, composto da soggetti di origine cinese ed italiana, è operante nel capoluogo materano. L’operazione, per la quale sono impegnati oltre 50 Carabinieri, ha interessato le province di Matera, Latina, Bari e Milano.

Di seguito i particolari dell’operazione denominata “Home sweet home”.

In data odierna, nel territorio delle Regioni di Basilicata, Puglia,Lazio e Lombardia,a conclusione di complesse indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Matera, con il supporto, nella fase esecutiva, dei competenti locali Comandi territoriali dell’ Arma, è stata data esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Matera, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 4 persone, nonché di 4 decreti di perquisizione e di un provvedimento di sequestro preventivo di un’ abitazione del valore di circa 150 mila euro.

Il reato contestato è quello di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione di donne orientali (di origine cinese). I provvedimenti di cattura sono stati eseguiti nei Comuni di Bernalda (Matera), Altamura (Bari), Milano, e Formia (Latina), mentre nel Comune di Matera si è proceduto al sequestro dell’immobile all’interno del quale avvenivano gli incontri con le prostitute. L’attività investigativa condotta dai militari della Sezione Operativa della Compagnia di Matera,con metodi d’indagine tradizionali ed il ricorso ad attività tecniche, ha permesso di individuare diversi soggetti che avevano costituito un vero e proprio sodalizio criminale, ciascuno con compiti ben delineati. In particolare un 63enne di origini cinesi SU Deming, in qualità di promotore ed organizzatore della citata associazione, aveva preso in locazione un appartamento nel quartiere Piccianello di Matera, trasformandolo in una casa di prostituzione.

Tale immobile era stato dato in locazione da Nuzzi Carlangelo, 56enne di Altamura, a sua volta a conoscenza dell’attività di meretricio che si svolgeva all’interno. A partecipare attivamente al sodalizio criminoso, vi erano, inoltre: Porcelli Franco Leonardo, 69enne di Bernalda (Matera), che si occupava di portare cibo ed acqua alle prostitute all’interno della casa e di provvedere ai loro spostamenti per ogni necessità, ed un altro uomo 54enne di origine cinese WU Wencheng, il quale provvedeva a pubblicizzare le prestazioni sessuali delle donne all’interno dell’abitazione di Matera mediante la pubblicazione di specifici annunci su un noto sito web di incontri, indicando un numero di utenza mobile da contattare per gli appuntamenti.

Le indagini condotte hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza anche in capo a due donne di origine cinese (non ancora identificate) che, sempre nell’ambito della stessa organizzazione criminale: una si occupava di gestire le chiamate provenienti dai clienti, e di pianificare gli incontri con la prostituta all’interno dell’appartamento, mentre l’altra donna, presente nello stesso appartamento, ma in una stanza separata, riscuoteva i soldi dei clienti, provenienti dal capoluogo materano e da comuni limitrofi, a sua volta consegnatele dalla meretrice. Per ogni prestazione sessuale, in media, veniva pagata la cifra di 50 euro, di cui 30 finivano nelle mani dell’organizzazione e 20 rimanevano alla ragazza che si prostituiva. Gli accertamenti espletati hanno evidenziato che le prostitute, venivano sostituite a loro volta con altre ragazze, in media ogni due settimane circa.

Le indagini sono state coordinate dal Procura della Repubblica di Matera, mentre i provvedimenti cautelari sono stati emessi dal G.I.P. del locale Tribunale.