Cantieristica navale in crisi, l’appello di Assonautica alla Regione Lazio [VIDEO]

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LATINA – Il Covid 19 in meno di 40 giorni ha cancellato con un colpo di spugna gli importanti investimenti compiuti negli ultimi dieci anni dalla cantieristica nautica e dalla nautica da diporto in provincia di Latina. La pandemia ha di fatto demolito una delle colonne portanti della blue economy che, occupando sinora 180mila persone a livello nazionale, aveva registrato, dal 2012 al 2019, un aumento medio costante del fatturato annuale che superava il 15%. Questo grido d’allarme è contenuto in una lettera che il presidente provinciale dell’Assonautica Giovanni Gargano ha inviato al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e ai sindaci dei 33 comuni pontini che ricordare un aspetto: se non sarà consentita la riapertura in tempi brevissimi di tutte le attività del diporto, l’intero segmento rischia il default.

In effetti la nautica nel Lazio e,in particolare,della provincia di Latina, è collegata sia al turismo “locale” che a quello “forestiero”, nonché alla mobilità sugli oltre 360 Km di costa; migliaia di famiglie dipendono dal settore dei servizi che da sempre ha una precisa connotazione: la stagionalità. La chiusura di tanti cantieri navali sta, di fatto, facendo slittare i ricavi di un anno. La tipologia della nautica della Provincia di Latina e del Lazio in generale è quella delle piccole e medie imprese – ma anche con qualche presenza di aziende di valenza nazionale/internazionale – per cui si tratta di una realtà particolarmente capillare ma fragile e, pertanto, la sua produttività impone la piena operatività in questo periodo.

Il settore sta vivendo una situazione di preoccupante incertezza sulla possibilità o meno di utilizzare le barche ed, essendo incombenti in questi giorni i termini dell’apertura della stagione nautica che anticipano, normalmente, di due mesi quella balneare, l’intero comparto nautico della regione e della provincia pontina – osserva nell’intervista video allegata il presidente Gargano – rischia, nella migliore delle ipotesi, di perdere un anno di lavoro mentre nella peggiore anche di veder chiudere i battenti di molte realtà produttive. La situazione che sta monitorando l’Assonautica è preoccupante. Sulla base dei dati fornitici da parte dei molti associati, si sono registrate centinaia di disdette delle prenotazioni di posti barca da parte della clientela estera e la mancanza di ordini di preparazione delle barche.”

“L’andare in barca è un’attività non collettiva per sua natura: chi va in mare si allontana dai luoghi di massa da sempre e il diportismo, per la sua pratica, non si caratterizza, come invece per buona parte delle attività ludiche e/o sportive, con la necessaria presenza di più persone – rimarca Gargano – Il diportista, normalmente, infatti, si accompagna con la propria famiglia e non c’è dubbio che, rispetto al rischio di contagio, la barca sia addirittura ancor più sicura della propria casa ed, anzi,il poter praticare detta attività sarebbe di sicuro giovamento per molte, troppe persone “provate” dall’attuale situazione”.

Insomma se le aziende non avranno la possibilità di mettere in acqua le barche entro la fine di aprile “assisteremo alla rinuncia definitiva degli utenti ad eseguire i lavori di preparazione delle stesse. E questo comporterà, a fronte della compressione della stagione oramai iniziata, solo dal punto di vista temporale, per i porti turistici, le marine, gli approdi ed i cantieri navali un danno incalcolabile per il fatturato dell’intero anno in quanto, con le barche ancora in rimessaggio, infatti, non ci sarà nemmeno necessità, a novembre prossimo, di fare manutenzione pre-invernale”.

Questo appello dell’Assonautica pontina è stato inviato dalla presidenza Nazionale al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ed è stato condiviso dagli imprenditori del settore nautico, del turismo e delle tante attività imprenditoriali che ruotano attorno al mondo del diporto e del mare più in generale, affinché, nel pieno rispetto di tutto ciò che deve essere fatto per la salvaguardia della salute delle persone, si possa tornare rapidamente all’apertura delle aziende e alla fruizione del mare.

INTERVISTA Gianni Gargano, presidente Assonautica provinciale di Latina