Attualità

Gaeta / Luis Sepúlveda, il ricordo di Enza Campino

GAETA – “Ci sono scrittori con i quali si instaura negli anni un rapporto quasi di parentela, anche se non ci si vede spesso. Noi viviamo con i libri e ogni giorno spostandoli, esponendoli, consigliandoli, passandoci accanto, percepiamo il valore della loro presenza nelle nostre esistenze, spesso onorate dalla conoscenza personale con i loro autori. Con Luis e sua moglie Carmen è così e continuerà ad esserlo ancora”. Sono le parole di chi l’ha conosciuto bene Luis Sepúlveda, che è venuto nel Golfo di Gaeta per ben due volte.

Enza Campino, titolare della Libreria Tuttilibri di Formia, l’ha ospitato la prima volta il 16 luglio 1998 durante la quinta edizione di “Libri sulla Cresta dell’Onda”. In quell’occasione, il grande scrittore cileno presentò sul sagrato del tempio di San Francesco, accompagnato in quell’occasione dal collega colombiano Santiago Gamboa, il suo libro “Diario di un killer sentimentale”. Ritornò nel sud pontino nel giugno ‘99 alla Base nautica “Flavio Gioia”.

“Come dimenticare gli incontri organizzati a Formia, Gaeta e Orvieto – continua Enza Campino – le risate, gli abbracci (i suoi così avvolgenti…), la cioccolata che amava tanto e gli portavamo in ogni occasione possibile in confezioni annodate con un segnalibro stampato ad hoc con una sua frase. Ma soprattutto il grande privilegio di poter essere noi gli officianti dell’incontro amoroso tra uno scrittore e i suoi lettori. Luis ha fatto sì che la nostra comunità, dopo averlo ascoltato, fosse ancor più coesa!

E oggi, che purtroppo la libreria è chiusa per arginare proprio quel male che lo ha portato via, chi non può venire a piangerlo qui con noi (perché così avrebbero fatto i suoi lettori, credetemi), ci inonda di messaggi, telefonate, email quasi fossimo suoi parenti, appunto.

Ecco un altro onore: raccogliere le lacrime, i ricordi, il dolore di chi lo amato, di chi conserva gelosamente una dedica, una foto con lui o la gioia ricevuta dalla lettura dei suoi libri. L’ultimo abbraccio? Alla cena a Milano per i suoi 70 anni, io e mio fratello Riccardo tra i suoi amici italiani: risate, ricordi, aneddoti, la torta con le candeline, i brindisi e una dedica canora ” Viva la vida”. Ça va sans dire, Luis…”

(Foto: Andrea De Meo)

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