Coronavirus, “Troppe persone per strada, intervenga l’Esercito”: la proposta di De Meo

Fondi Latina Politica

LATINA – Sono ancora troppe in Italia le persone che non rispettano le misure imposte per prevenire la diffusione del coronavirus. Sull’argomento interviene l’onorevole Salvatore De Meo, parlamentare europeo ed ex sindaco di Fondi, che lancia una proposta: “Si valuti anche l’intervento dell’Esercito”.

“I comportamenti irresponsabili di un numero cospicuo di cittadini mette a rischio gli sforzi che ad ogni livello si stanno facendo per contenere la diffusione del Covid19. L’impegno diuturno degli operatori della sanità, quello delle forze dell’ordine unito a quello degli amministratori locali, ai quali va il nostro incondizionato ringraziamento, non può essere vanificato dai comportamenti irresponsabili ed incoscienti di chi non ha compreso che per vincere questa dura prova bisogna starsene a casa”, dichiara l’on. Salvatore De Meo.

“Il rigoroso rispetto di questo obbligo – continua -, in alcune aree è particolarmente impegnativo per le Forze di Polizia, costrette a turni estenuanti, e perciò deve essere valutato con serietà anche il ricorso all’utilizzo delle forze armate. Non si tratta di militarizzare il Paese, ma una risposta di questo genere garantirebbe quella parte di popolazione, che è la maggioranza e che con grande sacrificio e responsabilità tiene comportamenti conformi alle prescrizioni. Ben vengano le misure di dettaglio che si stanno adottando a livello locale per superare alcune interpretazioni delle norme nazionali, per esempio in materia di pubblici esercizi che è consentito mantenere aperti, ma la priorità da garantire è legata all’eccessivo numero di persone che ancora se ne vanno in giro senza plausibili ragioni e che, al di là delle sanzioni anche penali applicabili, deve essere azzerato”.

“L’utilizzo dei militari – conclude De Meo – in tutto il Paese, potrebbe essere un valido supporto e sicuramente costituirebbe un oggettivo deterrente: siamo ancora in tempo per arginare il contagio, occorrono responsabilità e rigore nei controlli”.