Coronavirus, commercio ambulante in ginocchio: le richieste al Governo

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LATINA – Subito il riconoscimento da parte del governo nazionale dello stato di crisi e l’adozione di misure urgenti per superare le difficoltà che, legate al Covid 19, stanno penalizzando il commercio ambulante e i mercati tradizionali. La richiesta è stata avanzata dall’Ana, l’associazione nazionale ambulanti, che rimarca come questo settore, quello del commercio sulle aree pubbliche, abbia sofferto più di ogni altro l’impatto delle normative emanate dal Governo.

L’Ana polemizza innanzitutto con quei comuni che, prima dell’entrata del vigore dell’ultimo decreto del governo, avevano deciso di impedire lo svolgimento dei mercati, settimanali e rionali: “Hanno preferito –ha esordito Marrigo Rosato, segretario nazionale dell’Ana – mantenere aperte le strutture della grande distribuzione ed i centri commerciali senza applicare alcuna norma precauzionale di distanza. E così, mentre chiudevano i mercati, scambiandoli come eventi e dunque come i concerti, molti Sindaci hanno permesso che il virus potesse espandersi nei Centri Commerciali, che sono luoghi chiusi dove era più facile contrarre il virus essendo a contatto stretto tra le varie persone. Ciò è dipeso sicuramente da norme e da Decreti che – accusa Rosato – si sono accavallati nel corso di pochi giorni e da una confusione sui soggetti che dovevano coordinare le azioni di contrasto. Tuttavia i mercati sono stati i primi a pagare gli effetti della crisi con le ordinanze di chiusura dei sindaci”.

La preoccupazione ora è tanta per le 4700 attività ambulanti presenti nelle province di Latina e Frosinone che producono un “aggregato” di molte imprese nell’indotto, diretto ed indiretto. Si tratta di un settore che, esprimendo 186mila attività, “sino a poche settimane fa sviluppava il 2% del Pil italiano – rincara la dose Rosato – e ora è stato messo in ginocchio dal Coronavirus”. Un’interlocuzione per affrontare questa crisi è stata promossa con la Prefettura di Latina e con molti sindaci dei comuni del Basso Lazio ma l’Ana è andata oltre. Ha promosso a Napoli in questi giorni una manifestazione al termine della quale è stato elaborato un documento contenente sei proposte a favore del rilancio del comparto, soprattutto a favore di quello delle province di Latina e Frosinone dove l’Ana è sindacalmente nato.

Oltre al riconoscimento dello stato di crisi, sono richieste, tra l’altro l’esonero da tutti i versamenti dell’Irpef, dell’Iva, dell’Inps e dell’Inail ma anche delle Tosap, della Cosap e della Tari per tutto il 2020, la sospensione dagli adempimento legati al registratore telematico e alla lotteria degli scontrini, la creazione di una card di 500 euro al mese per sostenere gli ambulanti a rischio sopravviven za e la proroga delle concessioni in vigore sino al 31 dicembre 2022. Nelle ultime ore l’Ana ha sviluppato “un intenso confronto” con i Ministeri competenti, e con i dirigenti nazionali di tutte le forze politiche di Governo ed i opposizione e – conclude Marrigo Rosato – “restiamo fiduciosi del loro accoglimento nel Decreto Legge in corso di elaborazione”.

Saverio Forte