Coronavirus, polemiche sui provvedimenti adottati tra i Comuni di Formia e Gaeta

Formia Gaeta Politica

SUD PONTINO – La Polizia locale del comune di Gaeta domenica mattina era sul punto di raggiungere la stazione ferroviaria di Formia “per espletare un servizio di informazione e sensibilizzazione rivolto agli utenti e passeggeri”. Il blitz è stato sventato solo perché alla polizia locale di Gaeta è stato comunicato in tempo che per “una mera competenza territoriale” la cosa non sarebbe stata possibile oltre che gradita. L’eccessivo protagonismo e la sovraesposizione mediatica negli ultimi giorni del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano sui vari aspetti dell’emergenza legata al coronavirus ha creato un’inevitabile forma di irritazione nell’amministrazione comunale Formia dopo la pubblicazione sulla pagina face book del comune di Gaeta di un post in cui il sindaco Mitrano ha rivelato il contenuto di quello che stava per diventare un altro affronto nei confronti della Giunta formiana.

Convinto della necessità di superare forme di “buonismo” e di attuare invece quelle di “realismo”, Mitrano aveva chiesto alle Ferrovie dello Stato di sorvegliare il flusso degli arrivi in particolar modo da quelle zone attenzionate e monitorate dal decreto di sabato notte del presidente del consiglio Conte, di censire i viaggiatori in arrivo alla stazione di Formia provenienti dalle zone critiche per comunicarlo all’Asl come forma di tutela della salute pubblica e quelli in partenza da Formia verso le isole di Ponza e Ventotene e viceversa. Mitrano un risultato politico, suo malgrado, l’ha ottenuto: le opposizioni, compreso il partito del sindaco di Gaeta (Forza Italia), hanno dovuto esternare la loro vicinanza istituzionale e politica al sindaco di Formia Villa al quale il collega di Gaeta aveva mandato un segnale chiaro: “Ai quei controlli devi pensarci tu a Formia e non io da Gaeta”. Non potendo entrare nella stazione ferroviaria di Formia, la Polizia Locale di Gaeta ha fatto dietro front e, su personale indicazione del sindaco Mitrano, ha creato un posto di controllo all’altezza di Vindicio “per informare e sensibilizzare sulle novità del Decreto, i passeggeri degli autobus provenienti dalla stazione di Formia ed extraurbani di lunga percorrenza”.

Non si sono fatti attendere gli attacchi arrivati a Mitrano, accusato di aver promosso iniziative “al limite della megalomania e dell’inopportunismo istituzionale”. L’interessato ha liquidato la polemica con una battuta: “Mi sa di aver doti alla Nostradamus. I controlli che la mia Polizia Locale avrebbe voluto effettuare sono contemplati nella nuova ordinanza della Regione Lazio che, disciplinata dalle legge 833/1978 in materia di igiene e sanità pubblica, è indirizzate alle persone provenienti dalle zone indicate dal DPCM dell’ 8 marzo 2020 e rientranti nella Regione Lazio”.

In effetti a disporre questo monitoraggio erano stati di buon mattino e per primi i sindaci di Minturno e Santi Cosma e Damiano, Gerardo Stefanelli e Franco Taddeo, sui rispettivi territori ma senza alcuna polemica a differenza di quanto poi è avvenuto tra Mitrano e l’amministrazione formiana. Mitrano, travolto dalle polemiche per questo eccessivo protagonismo mediatico, ha cercato di esternare il suo “realismo”: “Penso che siamo in una situazione di emergenza (come avevo intuito predisponendo i miei provvedimenti), in attesa del picco dell’epidemia che probabilmente deve ancora arrivare. Ma questo non deve creare allarmismi ma consapevolezza in quanto tutti dobbiamo essere responsabili al fine di far acquisire ai cittadini ancora un maggiore rispetto dei consigli e precauzioni da porre in essere. È compito e dovere di noi Sindaci informare in maniera chiara, corretta e leale i nostri cittadini. Occorre cautela. Ora bisogna sviluppare un maggiore senso di comunità. Quindi non sono qui ad invitarvi ma ad obbligarvi moralmente (ai cittadini provenienti dal nord Italia ha chiesto di mettersi in quarantena volontaria per tutelare se stessi e tutta la comunità) perché è necessario il rispetto delle regole al fine di rallentare l’epidemia per poter aiutare tutti”.

Se Atene piange , Sparta di certo non ride. Alcune delle prescrizioni del governo per tentare di fronteggiare l’espansione del Covid 19 chiedono ai cittadini di evitare i luoghi di assembramento, nei locali pubblici e privati e agli stessi esercenti commerciali ed operatori turistici di rispettare il nuovo decreto del premier Conte. Hanno fatto, invece, rumore le dichiarazioni (rilasciate sabato mattina, a 12 ore dall’approvazione del secondo e più stringente decreto del governo) dell’assessore al turismo del comune di Formia Kristian Franzini e del presidente dell’Ascom territoriale che chiedevano di “continuare a vivere normalmente la città perché i danni sinora prodotti sono davvero ingenti”. Per molti l’esternazione di Franzini è stata davvero inopportuna, quasi un’autentica provocazione. A polemizzare violentemente con l’assessore al turismo del comune di Formia è stato un ex autorevole dirigente politico della stessa maggioranza civica che sostiene il sindaco Paola Villa. Il dimissionario coordinatore della lista “Formia città in comune” (la stessa fondata da Franzini), Enrico D’Angelis, è stato davvero duro con il delegato al turismo, accusato di aver perso un’occasione a “tacere”: “Ma come si fa a non incazzarsi per lo spettacolo indecoroso che avete dato sabato. Con un assessore molto capace a farsi ascoltare, quando vuole, in sede di giunta, che si fa intervistare con il Presidente della Confcommercio locale e invita tutti a Formia ed ad affollare i locali volendo porgere al mondo l’idea di una Formia che se ne fotte del coronavirus e delle disposizioni del governo perché è la città più figa del circondario mentre la sindaca nel compitino serale, dopo oltre dieci ore dalla prima intervista, afferma che dobbiamo seguire scrupolosamente le disposizioni del governo. Ma come fate a lamentarvi se poi le persone serie di questa città vi dicono che siete davvero una delusione? E che forse, ora, state diventando anche pericolosi per come vi permettete di creare confusione su questo argomento, chiamando a partecipare alla farsa oscena anche il dottor Orlandi, in possesso sicuramente di una specializzazione in virologia, che si permette di dire quello che ha detto con una disinvoltura degna di miglior causa? Fortunatamente, e lo dico con dispiacere perché vorrei che fosse Formia, ad avere al governo dei produttori di idee e di soluzioni, e non dei capicantiere in gilet giallo, perché sono le prime figure che mancano, mentre di capicantiere bravi ne abbiamo tanti, avete avuto l’umiltà di copiare da Gaeta la bella idea di portare a casa di chi per prudenza è meglio che non si muova troppo la spesa e quanto altro necessario. Se dovete fare solo confusione, credetemi, state zitti, che è meglio. E ora pensate pure di ne quello che volete” – ha concluso D’Angelis.

Le dichiarazioni “inopportune” di Franzini hanno creato non poco imbarazzo nella maggioranza. Il fratello del consigliere Simone Troisi ha rivolto su face book un quesito assai provocatorio: “Qualcuno di competenza può dirci l’attività di barbiere, parrucchiere ed estetiste che non possono rispettare la distanza di sicurezza e che hanno un contatto molto ravvicinato cosa devono fare?”. E l’intervista dell’assessore Franzini e del presidente dei commercianti Orlandi è diventata in poche ore l’argomento di una petizione on line promossa dall’ex consigliere comunale Augusto Ciccolella che ha chiesto le dimissioni all’intera amministrazione comunale di Formia “da quasi due anni al governo e dimostratasi inadeguata. Franzini, coadiuvato dal presidente Orlandi, ha invitato i cittadini a non stravolgere la propria vita, uscendo e raggruppandosi in bar, ristoranti, negozi e centri commerciali per un solo interesse economico disattendo le disposizioni del governo e delle autorità sanitarie”.

Quando la frittata era ormai fatta, a voler prendere le distanze dal suo assessore al turismo è stato proprio il sindaco di Formia Villa. Ha rivelato una bella lettera di un gruppo di studenti del liceo classico “Vitruvio Pollione” che, prossimi a svolgere gli esami di maturità, hanno comunicato la loro decisione di annullare il loro “Mak P” che, previsto in questi giorni, rappresenta una sorta di conto alla rovescia (cento giorni) rispetto all’inizio degli esami di Stato. I liceali formiani avevano esternato tanta maturità e sensibilità:”In questo momento di grave difficoltà per la città e per i nostri concittadini pensiamo sia necessario dare un contributo evitando momenti di eccessivo assembramento per limitare le occasioni di contagio. Come studenti, nel nostro piccolo, vogliamo dare alla città – avevano scritto Giuseppe Rando e Annacarlo Bianco, figlia quest’ultima della consigliera comunale di Forza Italia Eleonora Zangrillo – un segnale di responsabilità”. La risposta del sindaco è stata considerata un altrettanto segnale al suo assessore al turismo:”Con questa lettera aveva colto in pieno il momento che stiamo vivendo. Avete compreso lo spirito e soprattutto, al di là dei decreti del governo che si susseguono ogni 24 ore, avete dato un segnale chiaro e preciso. Siete stati davvero coscienti e lucidi e per questo a voi va il mio ringraziamento”.

Saverio Forte