Peter Ercolano a Dublino per una campagna contro la violenza sulle donne

Attualità Santi Cosma e Damiano

SANTI COSMA E DAMIANO – In questo momento così delicato di ansia generalizzata per il diffondersi del coronavirus, Peter Ercolano, attore, clown e regista, torna a formare i giovani di tutta Europa per il progetto St.art all!, che si tiene a Dublino dal 4 all’11 marzo. L’artista americano che da molti anni vive e lavora nel sud pontino, ha già preso parte a diversi progetti St.art, sia in Italia che all’estero: si tratta di progetti europei di scambio culturale inseriti nei programmi Erasmus, di cui Peter è ormai formatore da molti anni.

“In un momento in cui la paura ci dice che dobbiamo stare distanti gli uni dagli altri per evitare il contagio, parto con entusiasmo per Dublino per un progetto che invece unisce ed avvicina le persone, in particolare i giovani, con i quali per me è vitale lavorare”, spiega l’attore e regista americano che vive a San Cosma e Damiano. Questa settimana di laboratori e di incontri in cui Peter lavorerà sulle possibilità espressive dell’arte del clown, sarà finalizzata in occasione di questa edizione del progetto St.art alla diffusione della campagna contro la violenza di genere, anche considerando che l’Irlanda è tra i paesi europei in cui la violenza contro le donne fa registrare i dati più allarmanti. Peter porterà oltre quaranta ragazzi di diverse nazionalità, al termine della settimana, a inscenare nelle strade e nelle piazze di Dublino un flash mob che è stato ideato e diretto da lui stesso all’interno delle strutture residenziali “Insieme”, che sorgono a San Cosma, Castelforte, Formia, Spigno ed Ausonia.

Il flash mob interpretato dagli ospiti delle comunità Insieme è stato proposto da tre anni a questa parte in scuole, piazze e comuni di tutto il sud pontino, con un’azione di strada molto coinvolgente e visivamente potente. Nel caso del progetto in corso a Dublino, tutta la prima parte del flash mob – che sulla musica di sottofondo presenta dati statistici sulla violenza contro le donne e frasi tipiche pronunciate dalle donne vittime di violenza per giustificare le molestie e gli abusi subiti dai loro uomini – è stata realizzata in lingua inglese, per rendere il messaggio intellegibile per tutti i giovani coinvolti nel laboratorio.

“Voglio sottolineare l’importanza del fatto che un ‘format’ di azione di strada nato all’interno delle nostre comunità, con protagonisti i nostri ragazzi, ognuno a suo modo portatore di storie difficili e dolorose, venga in questo modo esportato in un paese europeo, per contribuire ad aprire gli occhi e il cuore dei giovani di diversi paesi su un tema così delicato e urgente qual è quello della violenza di genere. Non possiamo e non dobbiamo assuefarci al triste bollettino delle donne uccise per mano degli uomini, invece possiamo e dobbiamo cambiare tutto questo, e quale modo migliore c’è se non sensibilizzare i giovani al rispetto dell’altro e soprattutto al rifiuto della sopraffazione e della violenza nei rapporti sentimentali?”