Tribunale di Cassino

Itri / Overdose, pusher ai domiciliari

Cronaca Itri

ITRI – E’ tornato a casa, ospite della sorella a Gaeta, il 42enne di Itri arrestato la scorsa settimana dai Carabinieri della locale Stazione accusato di essere uno degli spacciatore che il 12 agosto aveva venduto la dose di eroina che – secondo la tesi della Procura della Repubblica di Cassino – aveva provocato la morte per overdose un giovane di 28 anni di Itri.

Lo ha deciso il Gip del Tribunale della città martire Domenico Di Croce a margine dell’interrogatorio di garanzia al termine del quale è stata accolta la richiesta del legale difensore dell’uomo, l’avvocato Pasquale Di Gabriele, che aveva chiesto l’attenuazione della misura cautelare chiesta dal sostituto procuratore Carmen Fusco, lo stesso che aveva emesso parere contrario per la concessione dei domiciliari al 42enne commerciante di Itri.

Pasquale Di Gabriele

Lo stesso Gip ha invece confermato la detenzione in carcere per il secondo pusher arrestato dai Carabinieri con l’accusa di aver venduto una dose di cocaina al 28enne tossicodipendente nel tardo pomeriggio del 12 agosto 2019. Sempre assistito dall’avvocato Di Gabriele, l’uomo di 33 anni di Itri è rimasto in carcere perché non sono piaciute al Gip Di Croce le dichiarazioni rese durante l’interrogatorio di garanzia negando che quella ceduta al 28enne fosse droga e, nello specifico, cocaina. Una ricostruzione inverosimile per il Gip del Tribunale di Cassino perché a fare il nome del 33enne, così come del 42enne, erano stati altri assuntori e consumatori di droga che, all’indomani della tragedia, furono sentiti dai Carabinieri e, soprattutto, collaborarono con gli inquirenti indicando i nomi dei loro fornitori a Itri.

E’ probabile ora che la difesa del 33enne promuova un ricorso al Riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip Di Croce limitatamente ad un particolare: la cessione della sostanza stupefacente è avvenuta molto tempo prima dell’ora presunta dell’overdose del 28enne che probabilmente avrebbe potuto assumere altre sostanze cedute eventualmente da altri spacciatori. La tragedia avvenne nel tardo pomeriggio del 10 agosto scorso all’interno di un casolare abbandonato in località “Cescole-Cappuccini” nei pressi dell’omonimo convento ad Itri.

Le indagini coordinate dalla Procura hanno anche accertato – ed è questo l’aspetto più inquietante dell’intera vicenda – che il 42enne ed il 33enne avevano continuato a spacciare anche dopo la morte del 28enne dimostrando – dicono i Carabinieri – “incapacità di resipiscienza e notevole attitudine criminale”.

Saverio Forte