Ventotene / Mario Taglialatela nominato capo di gabinetto del Comune, scoppia la polemica

Politica Ventotene

VENTOTENE – Mario Taglialatela di trascorrere completamente le sue giornate in piazza Mattej o passeggiando sui marciapiedi della “vasca” di via Vitruvio a Formia non ne vuole proprio sapere. Nonostante le sue 77 primavere, l’ex direttore generale e segretario generale di alcuni dei comuni più importanti della provincia pontina (tra questi Latina e Formia per fare qualche nome) in questi giorni ha allungato il suo già ricco e chilometrico curriculum vitae approdando nel comune più piccolo del territorio provinciale. Con il decreto numero 1 del 13 gennaio scorso il sindaco di Ventotene, il notaio Gerardo Santomauro, ha nominato l’alto ed apprezzato dirigente, nativo di Mondragone ma formiano d’adozione, capo di gabinetto del comune isolano.

L’avvocato Taglialatela è stato uno dei tre partecipanti alla selezione pubblica indetta dalla Giunta municipale di Ventotene il 13 dicembre per ricoprire la figura inquadrata nella categoria C, posizione economica C/1. I criteri perseguiti dalla delibera numero 138 sono stati essenzialmente due: la comparazione dei curricula dei partecipanti e soprattutto il principio di fiduciarietà. La scelta, alla fine, l’ha assunta il sindaco Santomauro che ha deciso come l’ex candidato a sindaco al comune di Formia (ha preso servizio il 20 gennaio scorso) resterà in carica sino alla scadenza del mandato del primo cittadino di Ventotene, insomma sino al maggio 2022. Pena due condizioni: la “sussistenza di situazioni di deficitarietà strutturale o di dissesto finanziario”. Taglialatela è stato assunto con un rapporto di lavoro a tempo part time e determinato per 18 ore settimanali ma la cosa ha fatto indispettire (non poco) le minoranze.

Il capogruppo di “Ventotene Vive” Raffaele Sanzo ha duramente stigmatizzato la scelta del sindaco Santomauro: “I nostri rapporti sono, purtroppo, ostacolati dalla personalità bizzarra del primo cittadino. Si comporta ignorando i bisogni dell’isola e della sua popolazione e spende i soldi pubblici con particolare prodigalità. Il paese è abbandonato ma egli trova le risorse, oltre 20mila euro, per retribuire una posizione apicale che nessun comune italiano di medie grandi dimensioni vanta: nientemeno che un capo di Gabinetto. Dopo che due anni or sono aveva avuto bisogno di nominare un proprio portavoce! Bisogna forse ricordargli che oltre al proprio portavoce e al capo di Gabinetto, deve dotarsi di una capo ufficio stampa e del capo del cerimoniale, così potrà sentirsi il sindaco di una metropoli, finalmente – ha concluso in una nota al vetriolo Sanzo – Siamo in presenza di un profilo psicologico interessante: il Sindaco o è un egotomane straordinario ovvero il principe dei frustrati. Ventotene non lo merita”. La polemica è appena agli inizi…

Saverio Forte