Formia / Tragedia di Piazza Mattej, nessun familiare richiede la salma di Pasquale Forcina

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FORMIA – Una situazione di palese imbarazzo è venuta a crearsi tra i comuni di Cassino e Formia relativamente alla mancata richiesta dei suoi familiari della salma di Pasquale Forcina, l’uomo di 64 anni che l’8 gennaio scorso, prima di suicidarsi con un colpo di pistola calibro 38 sotto il mento, aveva ucciso all’interno del palazzo al civico 39 di piazza Mattej in cui abitavano anche la cugina, Fausta Forcina, di 67 anni, ed il marito Giuseppe Gionta, di 69 anni.

A distanza di quasi due settimane dalla ‘mattanza’ il cadavere di Forcina, dopo la lunga autopsia del medico legale nominata dalla Procura della Repubblica, Daniela Lucidi, si trova tuttora presso l’obitorio dell’ospedale “Santa Scolastica” di Cassino. Nessuno della sua cerchia familiare – l’uomo non era sposato ed ha un fratello che vive a Roma – ha chiesto la restituzione della salma per organizzare i funerali. Da qui la decisione del comune di Cassino di informare quello di Formia sul contenuto della procedura che abitualmente viene utilizzata in questa tragiche circostanze.

Pasquale Forcina
Giuseppe Gionta e Fausta Forcina

La salma di Forcina può rimanere a disposizione dei familiari entro 60 giorni dalla sua restituzione da parte dell’autorità giudiziaria. Se al termine di questo periodo nessuno dovesse farsi avanti per procedere al suo seppellimento, ci penserà il comune in cui si trova tuttora, cioè quello di Cassino. Si accollerà naturalmente tutti gli oneri di natura economica che saranno poi estesi a quello di residenza dell’omicida dei due docenti di matematica.

La presa di posizione del comune di Cassino è chiara: se lo vorrà il comune di Formia potrà rivalersi nei confronti degli eredi di Pasquale Forcina. Un precedente quasi analogo risale al 1984 quando un ufficiale della Guardia di Finanza di Gaeta, in preda ad un raptus, uccise con la pistola d’ordinanza la moglie e le sue due figlie. Fu protagonista di una breve fuga che terminò dopo alcuni giorni all’interno di un casolare nelle campagne di Fondi. Qui il militare con la sua stessa pistola si uccise. Il cadavere fu richiesto dai familiari del finanziere di Gaeta per i funerali ed il seppellimento entro una settimana.
Saverio Forte